Disegni: "Cultura e partecipazione sono i modi per combattere l'antisemitismo"
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Disegni: "Cultura e partecipazione sono i modi per combattere l'antisemitismo"

Il presidente della comunità ebraica di Torino: "Il clima di odio e di intolleranza è fomentato dalla politica, il rischio è che si cerchino capri espiatori"

Dario Disegni
Dario Disegni
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17 Febbraio 2020 - 18.57


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Il presidente della Comunità ebraica di Torino, Dario Disegni, in occasione della manifestazione contro l’antisemitismo nel capoluogo piemontese, ha dichiarato: “La risposta all’antisemitismo sono la vigilanza e la mobilitazione della società, come ha fatto bene il Comune di Torino che ha chiamato a questo presidio tutta quanta la città per ribadire il no all’antisemitismo, ma anche a ogni forma di razzismo, di odio e di intolleranza”. 
“La risposta della società – ha spiegato Disegni – deve affondare le sue radici soprattutto nell’educazione delle giovani generazioni e nella cultura. Si tratta di combattere malvagità e imbecillità e di combattere anche ignoranza e indifferenza. Questo è il senso di questa manifestazione: chiamare all’appello tutte le istituzioni, ognuno a fare la sua parte per educare i giovani che troppo spesso non conoscono le lezioni della storia e sono preda dei veleni che vengono sparsi a piene mani dal web”.
“Il clima politico negli ultimi tempi – ha aggiunto – ha favorito sicuramente questo clima di intolleranza e di odio. È un clima che si manifesta quando le società entrano in crisi: una crisi economica e di valori. La tendenza è allora quella di cercare un capro espiatorio e purtroppo nel corso della storia gli ebrei sono stati il principale capro espiatorio”.
“Le forze dell’ordine e la magistratura – ha rimarcato – stanno facendo un grande lavoro e confidiamo che a breve possano essere identificati i responsabili di questi atti vigliacchi e infami, e che siano giustamente repressi. C’è una legislazione che punisce questi atti anche con l’aggravante dell’istigazione all’odio razziale. Non abbiamo paura, sentiamo il calore di questa città che vuole ancora una volta dire di essere antifascista e di riconoscersi nei valori fondanti della Costituzione della Repubblica”.

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