Il monito del cardinale Bassetti: "Un'economia senza etica è anche senza anima"
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Il monito del cardinale Bassetti: "Un'economia senza etica è anche senza anima"

Il presidente della Cei ha parlato alla sede dell'Abi (Associazione Bancaria Italiana), nel corso del suo intervento al convegno sull'economia sociale organizzato dall'Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti)

Gualtiero Bassetti
Gualtiero Bassetti
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13 Febbraio 2020 - 17.05


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Per il Cardinale Gualtiero Bassetti “un’economia senza etica è un’economia senza anima”: il monito è stato lanciato a Palazzo Altieri, sede dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), nel corso del suo intervento al convegno sull’economia sociale organizzato dall’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), alla presenza di Giuseppe Conte. 
“Dobbiamo riconoscerlo con onestà – punta il dito Bassetti – è sbagliato pensare che tutti i problemi del mondo, compresa la miseria, si possano risolvere semplicemente con la crescita quantitativa. Il mercato abbandonato alle sue logiche non è in grado di promuovere lo sviluppo umano integrale e soprattutto non è capace di generare inclusione sociale” ma al contrario “rigetta all’interno della società ‘scarti umani’ che non vogliamo neppure vedere. Quando il denaro governa, anziché servire la vita umana, apriamo le porte alle forme più terribili di ingiustizia e di emarginazione”.
Osserva il presidente della Cei: “Basti pensare a quello che capita nel mondo del lavoro giovanile: i contratti precari di tre mesi in tre mesi, le forme di assistenzialismo di ritorno, l’obbligo di restituzione sottobanco di parte dello stipendio, il caporalato e lo sfruttamento, la corruzione, il lavoro nero… sono ancora presenti ai nostri giorni nel tessuto sociale. La causa è l’uscita di scena dell’etica dall’economia, che ha così perso l’anima”.
Per il cardinale Bassetti, “c’è bisogno di favorire un nuovo matrimonio tra etica ed economia, a beneficio delle famiglie e delle comunità. Quando si separano i tempi dell’accumulazione della ricchezza da quelli della distribuzione, si finisce per fare gli interessi di pochi a scapito del bene comune”.
In realtà, sottolinea il presidente della Cei, “mai come in questo momento, è necessario affrontare i problemi della produzione, del trasferimento e della distribuzione della ricchezza con una logica di interdipendenza. Ne deriva un equilibrio tra ragione economica e socialità dell’agire umano. L’etica consente di costruire un ordine sociale più umano”.

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