Santori: "Le Sardine sono i partigiani del nuovo millennio, ora inizia la fase due"

Il fondatore del movimento fa il punto della situazione: "Per noi l’antifascismo è un tema fondante e comunque non abbandoniamo le piazze"

Mattia Santori
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8 Febbraio 2020 - 09.21


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Tanti si augurano la loro fine. E non aspettano altro, magari ipotizzando che dopo la foto con Benetton e Toscani potessero sciogliersi. Ma non sarà così.

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“Noi siamo i partigiani del nuovo millennio”, “stiamo avviando una seconda fase, ma le piazze non le abbandoniamo. Anzi, dal 10 al 20 febbraio toccheremo tantissime città e faremo grandi manifestazioni a Roma (il 16), Napoli (il 18) e Lecce (il 19). Faremo una staffetta con Tina, la Sardina di 40 metri che abbiamo mostrato in piazza San Giovanni e che ha preso il nome dalla partigiana Costa. Perché per noi l’antifascismo è un tema fondante”.

Lo ha detto Mattia Santori, fondatore delle sardine, in un’intervista al Corriere della Sera.

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“La prossima settimana – spiega – incontreremo a Roma i ministri Giuseppe Provenzano e Francesco Boccia e anche il premier Giuseppe Conte”. Avete scritto al presidente del Consiglio ma non vi ha risposto.

“C’e attenzione e disponibilità, è stato solo un problema di agenda”. Cosa chiederete? “A Provenzano e Boccia una riflessione sul progetto di autonomia differenziata. Rischia di penalizzare proprio le regioni del Sud”.

Santori rivela di essere stato contattato da politici “di ogni schieramento”. “Anche leghisti? No ma a siamo stati contattati anche da partiti che non ci saremmo mai aspettati”, conclude.

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