Psicosi Coronavirus: due aggressioni in poche ore nel Sud Italia

Un ragazzo cinese ad Avellino e un cameriere filippino a Cagliari sono stati aggrediti per via dell’ingiustificato timore per la patologia. Sono in corso indagini su entrambi gli episodi.

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7 Febbraio 2020 - 18.49


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Non si ferma l’ondata di razzismo causata dalla psicosi del Coronavirus, che negli ultimi giorni ha causato una crescita esponenziale di assurdi episodi di violenza nei confronti di persone cinesi o anche solo orientali.

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Quest’oggi è giunta notizia di altri due casi. Il primo è avvenuto ad Avellino dove uno studente cinese di 23 anni del Conservatorio è stato insultato da un branco di 20 persone e colpito da una di queste nell’addome. Il fatto è stato raccontato da un’altra studentessa Young Xin Liu, durante una trasmissione dell’emittente televisiva locale “Primativvu”, durante la quale ha raccontato di essere anch’ella stata vittima di discriminazione.

A seguito della denuncia presentata in mattinata dal presidente del Conservatorio avellinese Luca Cipriano (che ha qualificato gli episodi come “atti di intolleranza e di assoluta inciviltà”) la procura ha aperto un’inchiesta per entrambi i casi.

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Il secondo è invece accaduto a Cagliari dove un cameriere filippino di 31 anni è stato massacrato di botte da un gruppo di ragazzi sull’autobus poiché scambiato per cinese a causa dei tratti orientali e considerato un untore. Il giovane è ricoverato all’ Ospedale “Brotzu” per un trauma facciale con una prognosi di 30 giorni.

I carabinieri, dopo aver raccolto la testimonianza della vittima, hanno preso visione delle immagini delle telecamere di sicurezza installate sul mezzo di trasporto, al fine di identificare gli aggressori.

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