La sindaca di destra di Ciampino affida ad un fascista negazionista la Giornata del Ricordo

L'esponente di Fratelli d'Italia si è rivolta a Pietro Cappellari scrittore revisionista che ha definito la Liberazione un 'falso mito' e evocato i 'camerati germanici'. Protesta il Pd

Pietro Cappellari ad una iniziativa di CasaPound
Pietro Cappellari ad una iniziativa di CasaPound
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5 Febbraio 2020 - 17.13


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La sindaca è di Fratelli d’Italia e non ha mai nascosto le sue nostalgie per Mussolini. E come tanti altri esponenti del partito della Meloni non perde l’occasione per andare contro la Resistenza o strizzare l’occhio ai fascisti e al fascismo.
”Trovo inaccettabile l’arroganza e la perseveranza del comune di Ciampino che, anche di fronte allo sdegno e all’indignazione manifestata ad ogni livello, persevera nella scelta, scriteriata, di affidare la commemorazione della Giornata del Ricordo a Pietro Cappellari, scrittore revisionista che ha definito la Liberazione un ‘falso mito’; un nostalgico del fascismo vicino a quelle forze di estrema destra che non si riconoscono nei valori della nostra Costituzione”. 
Lo ha detto Eleonora Mattia (Pd), presidente della IX Commissione istruzione, politiche giovanili e diritto allo studio della Regione Lazio.
“Si tratta – precisa Mattia – di un becero tentativo, da parte della Giunta sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, di utilizzare la storia a fini propagandistici in un momento storico in cui, oggi più che mai, la costruzione della memoria appare l’unico baluardo contro i dilaganti episodi di discriminazione e razzismo. Le foibe e la deportazione delle comunità giuliano-dalmate sono una tragedia nazionale di cui dobbiamo tenere viva la memoria, con la massima serietà storiografica. La commemorazione – conclude – non può, e non deve, essere contaminata in alcun modo dalla presenza di un personaggio che, come abbiamo visto in altre occasioni, tende a trasformare la memoria comune in propaganda faziosa”.

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Un autore filo-fascista
Pietro Cappellari, autore di una serie di libri in cui ha tra l’altro definito un “falso mito” la Liberazione ed esaltato i repubblichini, l’organizzazione del premio “Nettunia”, il nome dato alla città dal fascismo, un’esposizione libraria e il servizio di guida per i visitatori, patrocinando pure una guida scritta dallo stesso sullo sbarco.
 Un ruolo che ha portato lo storico revisionista anche a pubblicare su Facebook dei post-choc, come quello con una sua foto davanti a un carro armato durante la rievocazione storica a Nettuno, scrivendo: “Finalmente i camerati germanici sono venuti a liberarci”.

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