Il Pd del Lazio: "Confermati legami tra la mafia e la destra locale, ma Meloni e Salvini tacciono"

Parla Bruno Astorre, segretario Pd nel Lazio: "L'arresto della coordinatrice del movimento 'Cambiamo con Toti' conferma le complicità tra l'estrema destra e i clan mafiosi"

L'arresto di Gina Cetrone
L'arresto di Gina Cetrone
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29 Gennaio 2020 - 17.47


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Bruno Astorre, segretario Pd Lazio, ha rilasciato una nota in cui scrive: “Gli arresti eseguiti messi in atto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di alcune persone di Latina tra cui la coordinatrice del movimento “Cambiamo con Toti”, Gina Cetrone conferma il rapporto tra la criminalità organizzata e alcuni ambienti politici di destra del capoluogo pontino”. 
“Più volte abbiamo denunciato i legami e le complicità tra esponenti della destra locale con clan mafiosi” continua Astorre, “e oggi nuovamente ne abbiamo la dimostrazione grazie al lavoro straordinario della magistratura e alla collaborazione di alcuni pentiti. L’inchiesta ha assunto contorni gravi e pesanti che portano alla luce non solo il sostegno dei boss a esponenti di Lega e Fratelli d’Italia ma l’uso del clan Di Silvio per estorsione, violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso. Una commistione tra politici e organizzazioni criminali locali – conclude Astorre – che deve essere fermata dai vertici nazionali dei partiti di destra che hanno la responsabilità politica e non possono proseguire a fare finta di niente”.
Curioso comunque come sull’argomento i vertici di Lega e Fratelli d’Italia non abbiano scritto o detto una sola parola. Evidentemente, il garantismo vale per i casi di collusione con la mafia, non per i ragazzini di 17 anni accusati da una vicina di casa di spacciare perché ‘si vestono bene’.

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