'Qui abita un ebreo: Gesù di Betlemme': il messaggio del gesuita contro la scritta nazista a Mondovì

Padre Felice Scalia: "In ogni chiesa dovrebbe esserci scritto 'Qui abita un ebreo', nostro Padre nella fede"

Il messaggio di Padre Felice Scalia
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26 Gennaio 2020 - 16.23


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Il gesuita Padre Felice Scalia per manifestare tutto lo sdegno per la vergognosa scritta ‘Juden Hier’ comparsa sulla casa di Mondovì (Cuneo) di Lidia Beccaria Rolfi, partigiana deportata nei lager come prigioniera politica, ha affisso alla porta della Chiesa di S. Maria della Scala di Messina un cartello con scritto ‘Qui abita un Giudeo, Gesù di Betlemme di Giudea”. 

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“Noi cattolici, o comunque occidentali, che abbiamo perseguitato gli ebrei – precisa padre Scalia – abbiamo dimenticato che nelle chiese abita un Ebreo, che noi dobbiamo molto agli ebrei: dobbiamo la Legge e Gesù stesso di “razza” e religione ebraica. Ciò che i per trascurati cristiano-fascisti è un insulto, per i cristiani dovrebbe essere un merito, una​ ricchezza. Per protestare contro questa falsificazione della verità, in ogni chiesa si dovrebbe scrivere “Qui abita un Ebreo”. Oppure: “Qui, un ebreo e amici degli degli ebrei, nostri Padri nella fede.”

“Hitler, Mussolini ed i loro seguaci non sono antiebraici ma semplicemente razzisti, affamati di potere e dunque di menzogne. Con questo – conclude il gesuita – non confondo il popolo ebraico​ con i suoi attuali capi politici. Tanti di quelli sono stati sionisti e dunque, alla fine, razzisti”.

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