Pressioni di Bonaccini al sindaco di Jolanda di Savoia, il candidato Pd: "Accuse surreali della Borgonzoni"

Bonaccini: "Sulla mia onestà e la mia moralità non ho paura di niente e di nessuno. Ma chi ha tolto 49 milioni di euro agli italiani si vede che è abituato a certi tentativi"

Bonaccini e Borgonzoni
Bonaccini e Borgonzoni
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24 Gennaio 2020 - 13.36


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Siamo arrivati alla fine di una campagna elettorale surreale in Emilia-Romagna, che ha avuto un risalto mediatico in tutto il paese. E in queste ultime ore prima del voto, partono i colpi bassi: il sindaco di Jolanda di Savoia, comune di 2000 abitanti in provincia di Ferrara, Paolo Pezzolato, ieri sera ha condiviso su Facebook di aver ricevuto delle ‘pressioni’ dal candidato Pd e presidente regionale uscente Stefano Bonaccini perché tre comuni limitrofi a Jolanda di Savoia non condividessero alcuni dipendenti. La colpa di Jolanda di Savoia sarebbe che la vicesindaca, Elisa Trombin, si è candidata con Lucia Borgonzoni. 
La Procura di Bologna, con il capo procuratore Giuseppe Amato, ha aperto un fascicolo conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato, sulla vicenda delle presunte pressioni da parte del presidente Bonaccini. All’esposto è allegato anche un audio di una telefonata tra il governatore e il sindaco. 
Audio che al momento non è uscito ma che la Lega – e Salvini – hanno ricostruito su twitter diffondendone una versione ‘recitata’. 
Lucia Borgonzoni scrive su Facebook: “Se confermato sarebbe una cosa gravissima, Bonaccini fughi ogni dubbio e metta a disposizione l’audio”. 
Ma Bonaccini, da parte sua, risponde: “Non mi è piaciuto che negli ultimi giorni, forse perdendo un po’ la testa”, Lucia Borgonzoni ha cercato di gettare fango anche su di me. Non sanno che sulla mia onestà e la mia moralità non ho paura di niente e di nessuno. Ma chi ha tolto 49 milioni di euro agli italiani si vede che è abituato a certi tentativi. Avrei voluto parlare della mia regione, delle idee che abbiamo per governare l’Emilia-Romagna”.
Sull’argomento interviene anche Salvini, che scrive: “Incredibile: spuntano parole minacciose di Bonaccini al sindaco di Jolanda di Savoia e le gravi ammissioni di un altro primo cittadino che sentiva addirittura ‘il coltello puntato alla schiena’. Cosa deve ancora succedere? In un Paese normale, oltre alla magistratura, sarebbero già intervenuti governo e soprattutto Anci”. 

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