Cathy La Torre difende Yassin, diffamato da Salvini: "È stato come un rastrellamento"
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Cathy La Torre difende Yassin, diffamato da Salvini: "È stato come un rastrellamento"

L'avvocata: "Questo non è uno stato di diritto, è uno stato di delirio. Stiamo lavorando per capire quali norme abbia violato Matteo Salvini"

Matteo Salvini
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23 Gennaio 2020 - 09.31


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Cathy La Torre non ha dubbi: “Quanto accaduto l’altra sera a Bologna è qualcosa che sa quasi di rastrellamento. Yassin è un ragazzo incensurato che nella vita gioca solo a calcio, ma anche se lì ci fosse stato un pluripregiudicato, nessuno avrebbe il diritto di farsi giustizia da solo o spettacolarizzare qualcosa come diffondere dati personali. Salvini l’altra sera, insieme alla suggeritrice, ha violato una serie di norme e la cosa incredibile è che la mamma, che è vero ha perso un figlio molti anni fa per overdose, alla domanda “perché pensa che questo ragazzo 17enne spacci la droga”, ha risposto “perché si veste bene”. Lo ha detto in un’intervista a Radio Popolare.
L’avvocata e attivista per i diritti civili rappresenterà Yassin e adesso si sta lavorando per capire quali reati ha compiuto Matteo Salvini: “C’è stata chiaramente una diffamazione e tra l’altro il senatore Salvini continua ad andare in qualsiasi trasmissione a difendere le sue azioni. Più dice e più si inguaia. Noi non contestiamo che al Pilastro possa esserci un problema di spaccio, ma intanto il Ministro dell’Interno per 14 mesi è stato lui, non io, e il problema dello spaccio al Pilastro credo sia vecchio quanto il Pilastro stesso. E gli strumenti della giustizia non sono quelli”. 
“Se qualcuno citofonasse al mio portone e mi chiedesse se sono una delinquente o se sono lesbica penso che crederei di vivere in un incubo” sostiene La Torre, che aggiunge: “Questo non solo non è uno stato di diritto, ma è uno stato di delirio. Questo significa essere carne da macello elettorale. Stavolta credo che quello che è accaduto sia stato molto polarizzante. Ho sentito i giudizi di chi di solito difende alcune cose e che stavolta ha pensato che sia stato superato un limite. Oggi è toccato a Yassin, che tra l’altro è un ragazzo italiano, figlio di quelli che si chiamano matrimoni misti e che pare che oggi in Italia stiamo diventando qualcosa di sacrilego”. 
Per l’avvocata il dibattito è stato completamente polarizzato da Matteo Salvini: “Il Pilastro è totalmente con quella famiglia, una famiglia per bene fatta di un papà e una madre che lavorano e si spaccano la schiena e due figli di cui uno ha dei precedenti penali e vive altrove dopo aver scontato le proprie pene, che tra l’altro nulla hanno a che vedere con lo spaccio di droga.
Il Pilastro, un particolare quartiere di Bologna che negli anni ’90 fu anche lo scenario dei fatti della Uno Bianca, ha organizzato una fiaccolata in solidarietà a Yassin.
Il giovane, lo ho detto anche a me e ad alcuni quotidiani nazionali, ha denunciato ieri che la sua vita è cambiata: “gioco a calcio e tra qualche mese diventerò padre. Non ho mai fatto nulla di male nella vita e voglio solo lavorare e ripristinare la mia reputazione”. Quando si accusa qualcuno bisogna avere le prove, rovinare la reputazione di qualcuno per sentito dire non è una cosa che fa onore a nessuno, specie a chi ricopre una carica pubblica”. 

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