"Scambiatevi un segno di pace". Papa Francesco: "Con Ratzinger caso chiuso"
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"Scambiatevi un segno di pace". Papa Francesco: "Con Ratzinger caso chiuso"

Lo conferma Papa Francesco nel corso di un colloquio con Eugenio Scalfari, pubblicato su 'La Repubblica'.

Papa Francesco e Papa Ratzinger
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16 Gennaio 2020 - 11.59


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Papa Francesco, dopo la solidarietà ricevuta da Benedetto XVI, ha archiviato la polemica sul tema del celibato dei preti. Questione chiusa. Lo conferma Papa Francesco nel corso di un colloquio con Eugenio Scalfari, pubblicato su ‘La Repubblica’. Il giornalista ha incontrato il Pontefice il giorno dopo le polemiche: “Il nostro Papa – scrive Scalfari – non aveva affatto preso sul serio il tentativo d’un gruppo di porporati alle spalle di Sarah e ha accolto l’offerta amichevole e addirittura fraterna di Ratzinger il giorno prima del nostro incontro”.

Alla domanda con quale reazione interiore sta osservando l’esistenza di un gruppo all’opposizione del suo pontificato, Bergoglio osserva in generale che “c’è sempre qualcuno contrario in un’organizzazione che abbraccia centinaia di milioni di persone in tutto il mondo”; in particolare, quindi, che siano presenti degli oppositori “va considerato un fenomeno abbastanza normale in strutture del genere”.

“Sono mosso dal desiderio di una sopravvivenza attiva della nostra Chiesa, di aggiornare il nostro spirito collettivo alla società civile e moderna” sottolinea ancora Papa Francesco nel colloquio. “Le religioni, e non soltanto quella cattolico-cristiana – aggiunge – debbono conoscere molto bene e nella sua profondità culturale, spirituale, attiva, la società moderna. Una modernità che comincia quattro o cinque secoli prima di ora”.

“Dio ci ha creati e tra le altre attribuzioni c’è quella della responsabilità – dice ancora Francesco -. Quindi religiosità, responsabilità, consapevolezza ma anche ambizione, collera, amore ma anche odio del prossimo, nella sostanza l’anima nostra contiene aspetti positivi e altri negativi. Rispetto a chi? Al prossimo che rappresenta spesso i più deboli e più poveri rispetto ai ricchi e ai forti”.

E parlando di autorità, Bergoglio ricorda che “non è comando ma coerenza e testimonianza. Gesù aveva autorità perché era coerente in quello che insegnava e quello che faceva, nel come viveva. L’autorità si fa vedere in questo: coerenza e testimonianza”.

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