Arrestano il figlio: la mamma sfonda con un furgone il cancello della caserma

La donna, una nomade di origini bosniache di 52 anni, è stata a sua volta fermata con lʼaccusa di distruzione di opera militare: rischia una condanna a otto anni

Caserma di Sesto San Giovanni
Caserma di Sesto San Giovanni
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14 Gennaio 2020 - 16.53


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Una donna di 52 anni è stata arrestata per aver sfondato con un furgone il cancello della caserma dei carabinieri di Sesto San Giovanni (Milano). A quanto emerso, la donna, una nomade di origini bosniache, lo ha fatto per protestare contro il fermo del figlio 27enne. Accusata di distruzione di opera militare, rischia ora una condanna a otto anni di carcere.

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Il 27enne (con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona), dopo essere sfuggito a un primo controllo in strada, era stato fermato a Cinisello Balsamo (Milano). Dalle verifiche effettuate era emerso che era stato allontanato dall’Italia a novembre in seguito a un ordine di espulsione che gli vietava di rientrare nel nostro Paese per cinque anni.

Dichiarato quindi in arresto per reingresso illegale nel territorio nazionale, il giovane aveva telefonato ai parenti e chiesto loro di portargli gli effetti personali prima di essere trasferito nel carcere di Monza. Sua mamma, arrivata sul posto insieme alla sorella e alla moglie del fermato, dopo aver posteggiato il furgone fuori dalla caserma, gli ha passato attraverso le inferriate della cancellata un borsone, prima di rimontare sul mezzo.  

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Per circa un’ora le tre donne sono rimaste ferme nel parcheggio di fronte alla caserma, poi la 51enne al volante si è messa a lampeggiare più volte con gli abbaglianti in direzione della caserma e infine si è lanciata a tutta velocità contro la cancellata, creando una piccola breccia. Dopo essere stata bloccate, la guidatrice è stata accusata di distruzione di opere militari e poi multata dalla polizia stradale intervenuta sul posto per i rilievi, per danneggiamento in seguito a sinistro stradale, per eccesso di velocità e per aver superato il numero di persone trasportate a bordo del camion.

Portata in ufficio, la donna ha avuto un malore ed è stata accompagnata all’ospedale di Cinisello dove però è stata dimessa quasi subito senza giorni di prognosi, e poi accompagnata nella casa circondariale di San Vittore a Milano.

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