Ergastolo a Cavallini, il sindaco di Bologna: “Confermata la matrice fascista della strage”

Virginio Merola: ". Questo risultato è dovuto all'impegno tenace dei familiari delle vittime, sempre accompagnato dalle istituzioni come parte civile". 

Strage di Bologna
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9 Gennaio 2020 - 17.43


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Il sindaco di Bologna Virginio Merola ha commentato così la sentenza di ergastolo a Gilberto Cavallini: “La condanna conferma ancora una volta la matrice neofascista della strage del 2 agosto 1980. E aggiunge un altro importante tassello verso la verità che sarà piena quando saranno individuati anche i mandanti. Questo risultato è dovuto all’impegno tenace dei familiari delle vittime, sempre accompagnato dalle istituzioni come parte civile”. 
“Questa sentenza non riporta in vita i nostri 85 morti e gli oltre 200 feriti, ma diciamo che è una sentenza che rende giustizia a noi familiari delle vittime che abbiamo sempre avuto costanza di insistere su questi processi” afferma Anna Pizzirani, madre di una bambina che fu ferita nell’esplosione e, oggi, vice presidente dell’Associazione familiari vittime della strage, in merito alla condanna all’ergastolo dell’ex Nar Gilberto Cavallini per concorso nella strage del 2 agosto 1980.
Quanto all’idea che condannare una persona a quasi 40 anni dai fatti possa essere inumano, Pizzirani osserva: “Non è inumano, hanno condannato anche certi responsabili della Shoah dopo 70 anni, non vedo perché debba essere inumano. E se le carte processuali, lette, rilette e esaminate da questa corte hanno stabilito così, questa è la sentenza corretta”.
“Abbiamo sempre pensato – prosegue – che gli esecutori non fossero solo Valerio Fioravanti, Francesco Mambro e Luigi Ciavardini”, anche se in questi anni “qualcuno è stato assolto, stranamente, anche se era rimasto ferito, e qualcun altro è ‘svicolato'”. 

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