Roberto Spada condannato dalla Cassazione per la testata a Daniele Piervincenzi

Il caso risale al 7 novembre 2017: Spada ha aggredito la troupe di Nemo che lo stava intervistando. Condannato a sei anni di reclusione, ma è già stato condannato all'ergastolo per due omicidi

Roberto Spada e Daniele Piervincenzi
Roberto Spada e Daniele Piervincenzi
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13 Novembre 2019 - 21.42


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Roberto Spada, accusato di aggressione aggravata dal metodo mafioso nei confronti del giornalista Daniele Piervincenzi e del cameraman Edoardo Anselmi, che sono stati attaccati da Spada il 7 novembre 2017, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a sei anni di reclusione. Lo scorso 24 settembre Spada era stato condannato all’ergastolo in un altro processo relativo a due omicidi. 
Alla lettura del verdetto era presente anche il sindaco Virginia Raggi. “La sentenza della Cassazione è una vittoria dei cittadini onesti contro la criminalità. A Roma non
c’è spazio per la mafia. Un abbraccio a Daniele Piervincenzi e ad Edoardo Anselmi. .Non abbassiamo lo sguardo, fuori la mafia da Roma”, ha twittato la prima cittadina.
Nella sua requisitoria, il pg della Cassazione Pasquale Fimiani aveva detto che si è trattato di metodo mafioso con gli elementi “indicatori” dell’intimidazione, tanto che “nessuno ha alzato un dito in soccorso delle vittime”.
“Sono stati correttamente individuati, dalla Corte di Appello, gli indici sintomatici che rilevano la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso con una deliberata e ostentata manifestazione di potere” nell’aggressione alla troupe di “Nemo”, ha sottolineato il Pg Fimiani.
A dare man forte a Spada c’era il suo guardaspalle, Ruben Nelson Del Puerto, la cui posizione è stata stralciata ed è ancora in grado di Appello. “È importante che questa sentenza sia stata confermata per i segnali che possono derivarne sia in termini di ordine pubblico che di riaffermazione della presenza dello Stato anche nei quartieri periferici di Roma”. Ad affermarlo è stato l’avvocato Antonio Marino, legale di parte civile di Piervincenzi e Anselmi, facendo anche riferimento al fatto che a ottobre la Cassazione ha invece escluso che fosse mafia l’organizzazione di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati processati nel “Mondo di mezzo”.
Anche gli altri avvocati di parte civile in rappresentanza di Roma Capitale, Regione Lazio e Ordine dei Giornalisti avevano chiesto la conferma della condanna. Spada si trova in carcere e a settembre gli era stata inflitta la pena dell’ergastolo in un altro processo per vari reati, tra i quali l’associazione mafiosa con altri membri della famiglia sinti alla quale appartiene e che ha ad Ostia il suo quartier generale.

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