La proposta di Anpi: "Intitolare il Ponte Vespucci a Idy Diene, ucciso per mano razzista"
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La proposta di Anpi: "Intitolare il Ponte Vespucci a Idy Diene, ucciso per mano razzista"

Ieri la targa in ricordo dell'uomo 53enne ucciso nel 2018 è stata vandalizzata da mano ignota. L'Anpi: "La misura è colma"

la targa vandalizzata di Idy Diene
la targa vandalizzata di Idy Diene
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11 Novembre 2019 - 18.00


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In seguito all’atto vandalico sulla targa di Idy Diene avvenuto ieri a Firenze l’Anpi ha sottolineato la necessità che la città prenda una posizione netta: “La misura è colma. Non possiamo più rimanere fermi, né limitarci alla condanna verbale sui social media o sui giornali. Ieri Firenze si è svegliata con un brutto colpo al proprio animo democratico, solidale e antirazzista, un colpo inaccettabile. Alcuni ignoti hanno sfregiato e ricoperto con dello spray nero la targa dedicata a Idy Diene sul ponte Vespucci, targa realizzata dalla rete antirazzista fiorentina e che era stata affissa durante le iniziative per il primo anniversario della terribile morte di Idy, avvenuta per mano razzista e assassina, quella di Roberto Pirrone, il 5 marzo 2018. Arci, Anpi, Cgil e Libertà e Giustizia di Firenze chiedono “una presa di posizione netta”: al sindaco di Firenze, Dario Nardella, sottopongono la proposta di intitolare a Idy Diene un tratto del ponte Vespucci, insieme al ripristino della targa e “la non concessione di spazi pubblici per le organizzazioni neofasciste”.
“Il clima di tensione che l’estrema destra, fascista e razzista, sta diffondendo nelle nostre città ormai da tempo non è più tollerabile – si legge in una nota congiunta di Arci, Anpi, Cgil e Libertà e Giustizia – In pochissimi giorni Roma, Verona e Firenze sono state colpite da una serie di gesti chiaramente riconducibili a movimenti e pensieri di stampo fascista. A Roma, nel quartiere di Centocelle, sono state date alle fiamme la libreria ‘La pecora elettrica’ e il ‘Baraka Bistrot’, luoghi di cultura, antifascismo e partecipazione; a Verona, dopo una serie di minacce e dopo gli ennesimi cori razzisti nei confronti di un giocatore di colore, Mario Balotelli, l’estrema destra della città ha messo una bomba carta sotto l’automobile di Cibo, lo street artist che cancella dai muri svastiche e croci celtiche ricoprendole con allegri disegni; oggi, a Firenze, siamo arrivati al punto di dover assistere allo sfregio di una targa che ricorda un omicidio razzista realizzato a sangue freddo”.
“A quanto sopra descritto bisogna aggiungere le minacce e le offese ricevute da una cittadina onoraria di Firenze, la senatrice Liliana Segre. La misura è colma. Non possiamo più rimanere fermi, né limitarci alla condanna verbale sui social media o sui giornali”, scrivono nella nota congiunta.

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