Richard Gere accusa: poliziotti hanno intimorito un marinaio perché non mi portasse sulla Open Arms
L'attore e attivista in conferenza stampa a Lampedusa: "gli italiani sono cambiati, hanno paura di fare la cosa giusta"

Richard Gere in conferenza stampa a Lampedusa
Fermo restando che è da confermare, ma l'accusa di Richard Gere è gravissima: l'attore e attivista per i diritti umani, in conferenza stampa all'aeroporto di Lampedusa per il caso Open Arms, ha denunciato che, nei faticosi tentativi di trovare una barca che lo portasse a bordo della nave Ong a largo dell'isola, un marinaio che si era offerto volontario si è tirato indietro perché "si sono presentati dei poliziotti in borghese che gli hanno fatto capire che ci sarebbero state ripercussioni su di lui, la sua famiglia e i suoi affari se avesse portato l'attore a bordo della nave".
Italia e Stati Uniti simili: si demonizza chi ha bisogno di aiuto
"Non sono italiano e sono un po' restio a parlare della situazione italiana, specialmente di quella politica odierna. Ma anche io vengo da un posto, gli Stati Uniti dove la situazione politica è a dir poco bizzarra". E' il paragone che Richard Gere, attore e attivista dei diritti umani, ha fatto oggi a Lampedusa, dove è arrivato per sostenere l'equipaggio della Open Arms. Durante la lunga conferenza stampa convocata dall'Ong spagnola all'aeroporto dell'isola delle Pelagie, l'attore statunitense ha sottolineato: "Sembra che ci sia una generazione di politici che punta tutta la propria energia nel dividere le persone, come se nel dividere ci fosse del guadagno, invece è una cosa assolutamente idiota, impossibile perché tutti noi siamo interdipendenti".
"Noi abbiamo un presidente che, invece di aiutare, demonizza le persone che hanno bisogno di aiuto - ha aggiunto -. E' una situazione veramente molto simile a questa e questa cosa deve finire subito, al più presto e può finire solo se la facciamo finire noi".
Il video della conferenza stampa è anche disponibile qui.