"Diamo alla memoria un futuro": ricordata la strage fascista di piazzale Loreto

Il 10 agosto 1944 i fascisti fucilarono 15 oppositori del regime di Mussolini e lasciarono i corpi esposti perché tutti vedessero la loro fine.

La commemorazione della strage fascista di Piazzale Loreto
La commemorazione della strage fascista di Piazzale Loreto
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10 Agosto 2019 - 16.26


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No alla barbarie fascista: è stata un’occasione per fare un appello a non dimenticare e dire no a ogni forma di fascismo la cerimonia per i 75 anni dalla morte dei 15 martiri di piazzale Loreto, i partigiani che furono fucilati in piazza e poi lasciati esposti perché tutti vedessero la loro fine. Lo hanno fatto dal palco il presidente dell’Anpi di Milano Roberto Cenati, la vicesindaco Anna Scavuzzo, l’assessore regionale Stefano Bolognini, il delegato della città metropolitana Daniele Del Ben e anche Sergio Temolo, figlio di Libero, uno dei 15 martiri.
I rappresentanti di diversi Comuni arrivati con fascia e gonfalone, monsignor Luca Bressan, delegato dell’arcivescovo, e lo hanno fatto i tanti presenti, più numerosi degli anni scorsi nonostante il caldo e i giorni di ferie.
“Diamo alla memoria un futuro” è l’appello che ha fatto Temolo, che non aveva ancora compiuto 14 anni quando il padre fu ucciso. Un appello a cui si è unito Cenati chiedendo da un lato che venga riqualificata la Loggia dei Mercanti di Milano, dove sono scritti i nomi dei caduti milanesi per la libertà e dall’altro che arrivino condanne “esemplari” per apologia del fascismo.
“Abbiamo bisogno di dirci antifascisti – ha sottolineato Scavuzzo – di far sì che la maggioranza silenziosa prenda consapevolezza che ogni giorno bisogna ribadire l’impegno” per difendere i valori della Costituzione. Anche per questo Scavuzzo ha chiesto di mandare un pensiero non solo ai 15 martiri ma anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La violenza ha per complice l’indifferenza” ha aggiunto Bolognini, mentre Del Ben – dopo il vandalismo ad alcune targhe a memoria dei partigiani caduti – ha invitato, fra gli applausi, a “proteggere i luoghi della memoria da ogni offesa materiale e morale”.

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