Le scuole italiane crollano in pezzi e Salvini parla dei grembiulini
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Le scuole italiane crollano in pezzi e Salvini parla dei grembiulini

L'ultima del Ministro dell'Interno è che bisognerebbe rimettere i grembiuli obbligatori. Le scuole crollano e il livello di istruzione è bassissimo, ma queste sono le priorità della Lega

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5 Maggio 2019 - 10.22


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Non si capisce perché Salvini abbia deciso che bisogna parlare di grembiuli a scuola, dato che lui è il Ministro dell’Interno e non dell’Istruzione. Ma ormai, il suo governo di camerieri ha abituato il Capitano che non c’è argomento in cui non ha diritto di mettere bocca, con poteri e competenze che non gli spetterebbero neppure se fosse, come in effetti è, il Presidente del Consiglio. Il che apre a inquietanti riflessioni sul potere che acquisirebbe se davvero diventasse premier. Ma tornando alla polemica del giorno, questa volta Salvini ha espresso la sua volontà di far tornare i grembiuli a scuola.
Per farlo, Salvini ha usato una vecchia formula retorica di gran moda nel secondo dopoguerra: il grembiule, uguale per tutti, metteva i bambini tutti sullo stesso piano, senza dare alle famiglie la possibilità di sfoggiare abiti firmati e costosi e quindi far sentire a disagio i bambini che non possono permetterseli.
Oltre al fatto che si tratta di un falso mito, dato che la disparità sociale non passa dai grembiuli ma, per esempio, anche alla sola possibilità di frequentare la scuola, Salvini sceglie di parlare di scuola e lo fa da una prospettiva quanto mai inutile: le nostre scuole, specialmente al sud, cadono letteralmente a pezzi. In alcune regioni del Meridione, i ragazzi costretti ad andare a scuola in prefabbricati gelidi di inverno e incandescenti in estate sono numerosissimi. Mancanza di attrezzature e una classe insegnante che percepisce uno degli stipendi più bassi in Europa influiscono ovviamente negativamente sull’istruzione dei ragazzi: secondo i dati Invalsi diffusi dall’Istat, il 40% degli studenti italiani che esce dalle scuole medie è ascrivibile alla categoria degli analfabeti funzionali, ossia sono in grado di leggere e scrivere ma non di comprendere testi complessi o di formulare pensieri originali. E viene fin troppo facile commentare che è esattamente il tipo di elettorato che Salvini vuole costruire per il suo futuro politico. 
“Salvini occhieggia alla storia peggiore dell’Italia, convinto che l’uomo forte possa costruire consenso in un Paese a cui non arrivano risposte per i problemi reali. Il ministro dovrebbe occuparsi della sicurezza dei cittadini, dovrebbe pensare ai solai che crollano sulla testa dei nostri figli, altro che dei grembiuli. Invece cerca argomenti di distrazione. È inquietante e grave, visto che a farlo non è solo il leader di una forza di estrema destra, ma un ministro dell’Interno. È il ministro del disordine”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. 

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