"Senza il 25 aprile": a Reggio Calabria mostrano come sarebbe l'Italia di oggi sotto il fascismo

La città è stata tappezzata di manifesti con su scritte le leggi fasciste. L'obiettivo è quello di sensibilizzare sull'importanza della Giornata della Liberazione dal regime nazifascista.

A Reggio Calabria si mostrano le leggi fasciste
A Reggio Calabria si mostrano le leggi fasciste
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25 Aprile 2019 - 14.32


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Una provocazione, ma nel senso migliore del termine: ossia far provare a chi oggi nemmeno percepisce il valore della libertà come sarebbe stata la giornata di oggi sotto il fascismo.
Come vivremmo oggi se il 25 aprile non fosse mai esistito? 
La Città Metropolitana e il Comune di Reggio Calabria ha voluto rispondere a questa domanda attraverso un esperimento sociale dal titolo “Senza 25 aprile”. La città è stata tappezzata di manifesti con su scritte le leggi fasciste. L’obiettivo dei cartelli, che saranno esposti per tutta la giornata della Liberazione, è quello di sensibilizzare sull’importanza della Giornata della Liberazione dal regime nazifascista.
“Fascismo – si legge in una nota dell’amministrazione comunale riportata da strettoweb.com – è sinonimo di morte, oppressione, oscurantismo, repressione, costrizione. È l’antitesi del buono e del giusto. È il male assoluto, il limite più assurdo, crudele e spietato raggiunto dall’uomo. La libertà di pensiero, di parola, di opinione, di voto, di riunione sono solo alcuni dei Valori che, ormai, diamo quasi per scontati. Ma la libertà può volare via con un soffio. Ogni giorno, nel nostro piccolo, dobbiamo impegnarci per difenderla ed affermarla. La libertà che oggi celebriamo contro qualsiasi forma di governo autoritario, oppressivo ed antidemocratico è un traguardo rispetto al quale non dobbiamo mai abbassare la guardia, nemmeno per un solo istante. Dobbiamo, anzi, opporci con forza a chi, a qualsiasi livello, gridando o in maniera subdola e silente, opera per cancellare noi stessi, le nostre scelte, la forza di non condividere quel che ci viene imposto. La libertà e la democrazia che ci sono state consegnate dai Partigiani prima e dai Padri costituenti poi, sono state pagate a caro prezzo col coraggio e col sangue. È nostro dovere farne sempre memoria. È un obbligo lottare perché ciò che è stato il Ventennio fascista non possa mai più tornare”.

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