Processo Ruby, Marysthtell Polanco: "la mia versione dei fatti potrebbe essere diversa, ora voglio dire la verità"
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Processo Ruby, Marysthtell Polanco: "la mia versione dei fatti potrebbe essere diversa, ora voglio dire la verità"

Una delle protagoniste del processo Ruby ter ha parlato anche della recente morte della testimone chiave Imane Fadil, definendola "strana"

Marysthell Polanco
Marysthell Polanco
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15 Aprile 2019 - 16.07


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Un’altra delle protagoniste del processo Ruby bis, Marysthell Polanco, in una delle pause dall’udienza del processo Ruby ter, ha dichiarato ai cronisti che “può darsi che la mia versione dei fatti davanti ai giudici sarà diversa rispetto a quella del processo Ruby bis, ho deciso di dire le cose come stanno, adesso mi sento una donna con dei figli e voglio dire la verità”.
Polanco nelle scorse settimane è stata ascoltata anche nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano sulla misteriosa morte di Imane Fadil, una delle testimoni chiave dei processi sul caso Ruby e deceduta lo scorso 1 marzo.
Tra le ipotesi della morte anche un sospetto avvelenamento. Polanco, in quella occasione, di fronte agli inquirenti, saputo della morte di Fadil, avrebbe esclamato: “no, il polonio”. Con i cornisti la giovane ex showgirl ha precisato di non avere “mai detto che e’ stato Putin e di essere stata minacciata. Sono state scritte tante bugie”. Allo stesso tempo, pero’, la giovane ha aggiunto che “è molto strano che ancora non si sia scoperto cosa è stato a farla morire, certo che ti viene l’ansia, mi è dispiaciuto tanto per lei, è una cosa assurda e mi sono fatta tante idee”.
Rispondendo alle domande dei cronisti, Polanco ha detto ancora che “magari la mia posizione non è diversa dalla sua”, anche se lei è imputata mentre Fadil fu testimone chiave nell’indagine. La stessa Polanco, tuttavia, ha fatto capire, che potrebbe, davanti ai giudici, modificare la versione sulle ‘cene eleganti’ resa da lei, come dalle altre olgettine, nel processo Ruby Bis. Una versione che secondo l’accusa sarebbe stata fornita dalle ragazza in cambio di denaro da parte di Berlusconi.

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