Ruby bis: la Cassazione conferma le condanne per Emilio Fede e Nicole Minetti
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Ruby bis: la Cassazione conferma le condanne per Emilio Fede e Nicole Minetti

L'ex direttore del Tg4 e l'ex consigliera regionale di Forza Italia colpevoli di favoreggiamento alla prostituzione

Nicole Minetti Emilio Fede
Nicole Minetti Emilio Fede
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11 Aprile 2019 - 17.05


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La Corte di cassazione italiana ha confermato la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione per l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede e a 2 anni e 10 mesi per l’ex consigliera lombarda Nicole Minetti nel processo Ruby bis che ha al centro l’accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore.
I giudici hanno dichiarato inammissibili i ricorsi delle difese. È definitiva dunque la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano il 7 maggio 2018.
Le tesi dell’accusa
La mantenuta non fornisce prestazioni sessuali dietro compenso, ma lo fa nell’ambito di un rapporto consolidato e correttamente la Corte d’appello di Milano, nel processo bis, ha qualificato come attività prostitutiva quella che si svolgeva ad Arcore e tanto basta per escludere che le ragazze fossero delle mantenute, dato che al massimo si può parlare di ‘favorite di turno’, ha detto la sostituto pg, respingendo la tesi difensiva dell’ex direttore del Tg4. 

Ad avviso del Pg, nella sentenza di Appello Fede è stato ritenuto in maniera ‘congrua’ ‘il garante delle serate di Arcore e il punto di riferimento per tutto quanto ruotava attorno al format di queste serate’ e la Minetti era la ‘indispensabile cerniera tra Berlusconi e le ragazze a lui destinate’.

Emilio fede verso gli arresti domiciliari

Emilio Fede dovrebbe scontare la prima parte della pena, alcuni mesi, in detenzione domiciliare, e non in carcere, per poi poter chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Nicole Minetti, invece, essendo stata condannata a una pena più bassa (inferiore ai 4 anni), potrà da subito chiedere l’affidamento in prova.
Stando a quanto riferito da fonti qualificate, infatti, il problema per Fede è che la pena supera i 4 anni e, dunque, la Procura generale deve emettere un ordine di carcerazione. Ordine che, tuttavia, può essere sospeso dagli stessi magistrati, dando 30 giorni di tempo alla difesa di Fede per chiedere la detenzione domiciliare come ultrasettantenne (ha 87 anni).
Il favoreggiamento della prostituzione non è un reato ostativo per questo genere di istanza, anche se la stessa sospensione non è automatica e decide la Procura generale. Quando la pena rimanente sarà di 4 anni Fede potrà chiedere l’affidamento.

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