Palermo: perquisizioni a scuola, gli studenti: "la polizia intimidatoria, anche contro minorenni"

Con un post su Facebook gli studenti del liceo Umberto I hanno raccontato di una perquisizione della polizia nelle aule e di atteggiamenti intimidatori degli agenti verso studenti minorenni

La polizia nelle aule
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27 Febbraio 2019 - 18.12


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Gli studenti del liceo Classico Umbero I di Palermo hanno denunciato su Facebook, attraverso la pagina Collettivo Umberto I, una clamorosa intimidazione della polizia a danno degli studenti avvenuta giorno martedì 26 febbraio.
Scrivono gli studenti: “su richiesta del nostro preside, sono state mandate una squadra cinofila e due volanti nel nostro istituto al fine di perquisire tutte le classi. L’azione è cominciata alle ore 10 e agli studenti è stato imposto di uscire dalle classi mentre, al loro interno, gli agenti con i cani perquisivano i nostri zaini. Diversi studenti, minorenni, sono stati isolati dai propri compagni e chiusi all’interno della classe in presenza del dirigente scolastico e degli agenti. Senza un reale motivo diversi studenti hanno subito atteggiamenti dal tono chiaramente intimidatorio da parte delle forze dell’ordine, convocati in caserma e minacciati di presentarsi autonomamente perché, in caso contrario, sarebbero stati prelevati direttamente casa. Turbamento e paura hanno fatto presto a dilagare fra di noi che, improvvisamente, ci siamo trovati al cospetto di una situazione paradossale e inverosimile. Una squadra numerosa di agenti in divisa irrompere nelle nostre classi e, alla nostra richiesta di spiegazioni, tace. “Con rabbia ci chiediamo se questo sia il tipo di scuola che ha in mente il Ministro all’istruzione e tutta la Governance… è questo, dunque, che prevede il Decreto sicurezza? Per loro la sicurezza è incutere timore agli studenti? E’ costruire una scuola in cui gli studenti vivano nell’ansia e nel timore di essere criminalizzati e maltrattati proprio nei luoghi deputati alla formazione intellettuale? Proprio nei luoghi in cui trascorrono la maggior parte del proprio tempo e che considerano uno spazio importante di socialità e crescita? Ci mandano la polizia e i cani, nel frattempo i tetti ci crollano addosso, siamo costretti a venire muniti di coperte per scaldarci e trascorriamo le ore di lezione in classi super affollate. Realmente, c’è qualcosa che non va! Pensando a quanto vissuto oggi affermiamo con certezza che il risultato ottenuto oggi dagli agenti e dal preside stesso, attraverso questa ignobile azione, sia stata la semplice criminalizzazione e la pura umiliazione di alcuni studenti davanti ai propri compagni e i propri professori e non sicuramente un passo avanti nella lotta alle droghe. Siamo fermamente convinti che la vera sicurezza non stia nella presenza della polizia nelle scuole, nella repressione e nella paura! Vogliamo la polizia fuori dai nostri spazi!”

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