Gabrielli: l'uniforme della polizia non è un capo d'abbigliamento
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Gabrielli: l'uniforme della polizia non è un capo d'abbigliamento

Il capo della polizia ha parlato all'udienza del Papa: ciascun poliziotto è custode di una propria ricchezza interiore che rappresenta

Il capo della polizia Gabrielli e Mattarella al Quirinale
Il capo della polizia Gabrielli e Mattarella al Quirinale
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17 Gennaio 2019 - 11.11


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Chissà se il riferimento era rivolto agli ‘abusivi’ della divisa che sfoggiano magliette, felpe e giubbotti come se fossero l’ultima moda: “Quella che oggi vede qui riunita davanti a Lei è una piccola rappresentanza dei circa 100 mila poliziotti in servizio nel nostro Paese, tra i quali potrà riconoscere le donne e gli uomini dell’Ispettorato di P.S. Vaticano, che ogni giorno si dedicano con professionalità e passione alla sicurezza della Santità Vostra e dei tanti fedeli che animano questo territorio”.
Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, nel suo indirizzo di saluto a papa Francesco durante l’udienza nella Sala Clementina all’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano.
“Pur se destinati a svolgere compiti e funzioni diversi ed eterogenei, tutti indossano e si riconoscono nella nostra divisa, che lungi dall’essere un mero capo di abbigliamento è espressione di un patrimonio di valori, radicato nella storia della nostra Istituzione”, ha osservato Gabrielli. “Divisa – ha aggiunto – che è sinonimo di uniformità ma non di omologazione perché, pur nel rispetto delle leggi dello Stato, ciascun poliziotto è custode di una propria ricchezza interiore che rappresenta il vero patrimonio della nostra Amministrazione”.
“Grazie a questa complessità riusciamo, infatti, ad interpretare al meglio quell’opera di ascolto e di aiuto del prossimo, per la quale la missione della Santità Vostra assume un valore esemplare – ha sottolineato il capo della Polizia -. La consapevolezza di far parte, pur con questa varietà, di un’unica grande famiglia, e’ fondamentale proprio in momenti, come quelli che stiamo vivendo, in cui sembra smarrito il senso profondo di appartenenza alla comunità”.
“Le donne e gli uomini che vede davanti a Lei, invece, il significato della propria missione lo conoscono e lo interpretano quotidianamente al meglio, senza ricercare una fama ed una visibilità che sembrano essere assurti a valore universale”, ha concluso Gabrielli.

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