Rubate 20 pietre d'inciampo in memoria degli ebrei: "attacco fascista e antisemita"
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Rubate 20 pietre d'inciampo in memoria degli ebrei: "attacco fascista e antisemita"

E' successo nel quartiere Monti a Roma. Le pietre dedicaste alla memoria della famiglia Di Consiglio vittima del nazi-fascismo. Adachiara Zevi: "purtroppo un governo come quello che abbiamo legittima questi atti"

Via Madonna dei Monti a Roma
Via Madonna dei Monti a Roma
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10 Dicembre 2018 - 13.01


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Un atto criminale, fascista e antisemita. Sono state strappate dal selciato e rubate nella notte a Roma 20 “pietre d’inciampo” installate a via Madonna dei Monti, nel rione Monti, in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento. Lo ha denunciato l’Associazione Arte in Memoria che dal 2010 si occupa dell’installazione delle pietre nella Capitale.
Le pietre rubate erano state installate il 9 gennaio 2012 e realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig, erano state dedicate alla famiglia Di Consiglio, vittima del nazi-fascismo. La famiglia fu tra le più colpite a Roma, non solo nella razzia al Ghetto del 16 ottobre del ’43, ma anche nella retata del 21 marzo ’44: più di 20 persone vennero deportate ad Auschwitz o trucidate nelle Fosse Ardeatine.
Le pietre d’inciampo erano state offerte dalla Comunità ebraica di Roma, ed erano state commissionate da una testimone, Giulia Spizzichino, scomparsa nel 2016.
“E’ un attacco inaudito di fascismo e di antisemitismo – ha detto Adachiara Zevi, presidente dell’Associazione Arte in Memoria – fatto da gente che non scherza. E purtroppo un governo come quello che abbiamo, che aizza all’odio per il diverso, legittima questi atti”.
“È un atto criminale, antisemita e di stampo fascista – ha proseguito Adachiara Zevi – contro le persone morte e i testimoni. E’ a rischio la nostra democrazia proprio alla vigilia del Giorno della Memoria. Sono stravolta, è una cosa inenarrabile: questo atto è la messa in pratica e la conseguenza delle minacce che l’Associazione e io stessa come presidente abbiamo ricevuto nel luglio scorso. Ma queste pietre continuano a dire la verità a tutti coloro che passano”.
Lo scorso 12 luglio la stessa Zevi, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane dal 1983 al 1998, aveva ricevuto lettere di minacce presso la sede dell’Associazione. Un’intimidazione probabilmente legata al gesto della scorsa notte. “Per questa sera – ha dichiarato Zevi – abbiamo indetto un sit-in di protesta”.
Sull’episodio è intervenuta anche la sindaca di Roma Virginia Raggi. “Inaccettabile – ha detto Raggi – il furto di 20 pietre d’inciampo, realizzate in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento, nel rione Monti. Un gesto che condanno con forza e profonda indignazione. La memoria esige rispetto”.

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