Esplosione a Rieti: poliziotto scopre la morte del fratello accompagnando il questore sul luogo della tragedia

L'agente è il congiunto di Stefano Colasanti, il pompiere deceduto nello scoppio del distributore sulla Salaria. Il bilancio è di due morti e diciotto feriti, di cui sei gravi

Stefano Colasanti
Stefano Colasanti
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6 Dicembre 2018 - 10.02


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Sono ripresi questa mattina i rilievi tecnici sulla Salaria, nei pressi di Borgo Quinzio, in provincia di Rieti, dove ieri è esplosa un’autocisterna di gpl in una stazione di servizio. Il bilancio è di due morti e 18 feriti, di cui sei gravi. La Procura ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.
Alla tragedia si è aggiunta quella di un poliziotto in servizio a Rieti fratello del pompiere Stefano Colasanti, una delle vittime: l’agente ha scoperto la morte del fratello accompagnando il questore di Rieti alla stazione di servizio travolta dal rogo. “L’autocisterna – ha detto il questore Antonio Mannoni – si è trasformata in una bomba”.
Al momento dell’incidente, Colasanti non faceva parte della squadra chiamata ad operare sulla Salaria: era in servizio, ma diretto a Roma. Si è fermato quando ha visto l’incendio per aiutare le persone coinvolte. Con ogni probabilità è stato investito dalla seconda deflagrazione.
Proprio il giorno prima dell’esplosione, Stefano Colasanti aveva preso parte ad alcune esercitazioni simulando il decesso per la deflagrazione di una cisterna Gpl. “Lui faceva il morto durante la simulazione dei soccorsi per l’esplosione di una cisterna di Gpl” ha ricordato un collega. Colasanti era nei vigili del fuoco da 21 anni ed era molto conosciuto e stimato nel Reatino. Era inoltre noto per la sua attività di sindacalista della Uil, ma anche per essere allenatore della squadra di calcio a 5 femminile del Cittaducale.

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