Pistola potenziata per sparare alla bimba Rom: l'indagato ha ammesso la modifica

Rimane coperta dal più grande riserbo l'identità di questo pistolero, un caso di garantismo e privacy abbastanza sospetto

L'ospedale pediatrico dove è ricoverata la piccola Cirasela
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26 Luglio 2018 - 14.26


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Ha ammesso di aver modificato “la pistola per renderla più potente”, l’ex dipendente del Senato di 59 anni indagato dalla Procura di Roma per il reato di lesioni gravissime in relazione al ferimento della bimba rom di 15 mesi raggiunta alla schiena da un proiettile una settimana fa mentre era in braccio alla mamma in via Palmiro Togliatti.

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Saraà un accertamento balistico, disposto dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dal pm Roberta Capponi, a stabilire se quanto raccontato dall’indagato ai carabinieri del nucleo investigativo corrisponde al vero. La pistola, assieme a una carabina ad aria compressa, sarebbe stata comprata circa un anno fa a San Marino. 

 

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Di quest’uomo non sappiamo null’altro, meno che mai  l’identità, quasi che a sparare a una bambina rom scattino i meccanismi più seri della privacy e del garantismo. Di certo si sa invece che è un baby pensionato (ha 59 anni) e che spesso si “annoia”, tanto da provare pistola e carabina dal balcone

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