Ancora nessuna novità per la Sarost 5, nave tunisina con 40 migranti a bordo (e non una Ong) che è bloccata da 12 giorni in mare aperto al largo di Zarzis, dove ha chiesto inutilmente l’autorizzazione ad attraccare dopo essersi vista negare il permesso da Malta, Italia e Francia.
Le difficoltà a bordo stanno crescendo sempre di più: fonti che hanno parlato con l’Ansa parlano di “problemi crescenti” e il capo della Mezzaluna Rossa di Medenine ha aggiunto che “”i migranti sono stati recuperati nella Sar maltese e fino a ora non è stata concessa loro l’autorizzazione di entrare nel porto tunisino di Zarzis. Sono esausti, è necessaria una soluzione immediata”.
I migranti a bordo provengono da Egitto, Mali, Nigeria e Bangladesh e tra loro ci sono due donne incinte (una al sesto mese, con urgente bisogno di assistenza) e un uomo ferito con necessità di cure mediche. A quanto si è appreso, all’inizio i migranti avrebbero chiesto di non essere sbarcati in Tunisia, poi avrebbero cambiato idea, e sarebbero ora disposti a scendere dalla nave in un porto tunisino. A terra è sempre pronta la macchina dei soccorsi (Unhcr, Oim e Mezzaluna rossa) nel caso in cui il governo dovesse autorizzare lo sbarco.