La preghiera di Erri De Luca per i 1443 migranti morti nel Mare Nostro

In otto mesi una ecatombe. Sono i numeri forniti dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Una poesia struggente per queste vittime in fuga dall'orrore che hanno trovato la morte

Un salvataggio nel Mediterraneo
Un salvataggio nel Mediterraneo
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17 Luglio 2018 - 14.01


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Si riempiono la bocca i governanti d’Italia, quelli dell’Europa, i Ponzi Pilato. Parlano di muri da mettere in mare, parlkano di invasione. La realtà è che in 8 mesi 1.443 persone sono morte mentre tentavano di raggiungere le coste europee. Sono i numeri oggi forniti dall”Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). La rotta del Mediterraneo centrale verso l’Italia resta la più letale, con 1.104 vittime registrate dall’inizio del 2018, quasi quattro volte il numero di annegamenti notificati sulla rotta per la Spagna (294), benché i numeri degli arrivi nei due Paesi siano quasi identici. Per commentare questa ecatombe in cui insieme a uomini, donne e bambini sta naufragando anche la nostra coscienza civile, abbiamo scelto una poesia struggente di Erri De Luca.

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Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell’isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale
sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni
senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte
le loro reti tra le tue creature
che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati

Mare nostro che non sei nei cieli
all’alba sei colore del frumento
al tramonto dell’uva di vendemmia,
Ti abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto
Custodisci le vite, le visite cadute
come foglie sul viale
Fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte
di padre e madre prima di partire

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