Appalti truccati: arrestati due sindaci del bergamasco per associazione a delinquere

I primi cittadini di Foppolo e Valleve avrebbero architettato un disegno criminoso per conseguire fondi pubblici in danno alla Regione Lombardia

Guardia di finanza
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16 Aprile 2018 - 08.36


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Arrestati e posti ai domiciliari i sindaci di Foppolo, Giuseppe Berera e Valleve, Santo Cattaneo, comuni della provincia di Bergamo, entrambi ex amministratori della società Brembo Super Ski.
I due primi cittadini sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per ottenere finanziamenti pubblici, turbativa d’asta e bancarotta fraudolenta. I due sindaci avrebbero architettato un sistema criminoso per conseguire fondi pubblici in danno alla Regione Lombardia e per truccare appalti. falsificazione di atti pubblici e abuso d’ufficio. I due amministratori sono accusati anche di falsificazione di atti pubblici, abuso d’ufficio e bancarotta fraudolenta per il fallimento della Brembo Super Ski, una società partecipata. Avrebbero operato grazie alla complicità di una dipendente del comune di Foppolo, della moglie di uno dei due principali indagati e di due professionisti, tutti raggiunti da misure cautelari ed interdittive.
Le indagini, coordinate dal pm Gianluigi Dettori, sono state condotte in collaborazione tra i carabinieri della compagnia di Zogno e i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Bergamo.
Dalle indagini è emerso che i due sindaci avrebbero falsamente rendicontato spese e investimenti per un valore complessivo di circa 16 milioni e mezzo di euro, percependo indebitamente contributi regionali per oltre 3 milioni e 290 mila euro. E’ stato anche scoperto un trasferimento di circa 700mila euro dalla Brembo Super Ski, poi fallita, in favore di una società di Hong Kong, giustificata da una presunta attività di ricerca di investitori asiatici, un’operazione occultata attraverso una serie di artifici contabili, finalizzati a mascherarne la reale natura.
Sotto la lente degli investigatori è finita anche la gara bandita dal comune di Foppolo per il riposizionamento di una telecabina 12 posti sul nuovo tracciato Ronchi-Montebello, oggetto di incendio doloso nel corso del mese di luglio 2016. Le indagini hanno fatto emergere “un importante quadro indiziario che lascia ipotizzare un accordo collusivo tra il sindaco, responsabile unico del procedimento e un imprenditore bresciano, aggiudicatario ed unico partecipante alla gara. In tale contesto è emerso anche il coinvolgimento attivo di un’impiegata comunale, incaricata di istruire la procedura e di curare direttamente la predisposizione degli atti amministrativi propedeutici all’affidamento dei lavori. La donna è stata destinataria del provvedimento di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.
Anche un altro appalto è risultato pilotato, quello riguardante il conferimento della direzione dei lavori ed il coordinamento della sicurezza sul cantiere della telecabina incendiata. In questo caso, risulterebbe accertato un accordo collusivo tra il sindaco di Foppolo e l’unico ingegnere partecipante, nonché aggiudicatario del bando, che avrebbe operato in concorso con il fratello. Entrambi i professionisti sono stati destinatari del provvedimento di sospensione temporanea dall’esercizio della professione nei confronti di pubbliche amministrazioni. Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti sono state effettuate dai finanzieri e dai carabinieri una serie di perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati.

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