Lo sapeva lui, prima dei medici, che a Natale non sarebbe arrivato. Per questo ha voluto una festa anticipata con i regali, gli addobbi, l’albero. Lo sapeva Jacob, 9 anni, che se ne sarebbe andato prima. Per questo aveva chiesto agli amici dei social un messaggio, un augurio, buon Natale Jacob. Collezionava cartoline, Jacob, cartoline che arrivavano da mezzo mondo spedite da persone sconosciute e commosse. Per tre anni questo bambino ha provato a battere un neuroblastoma. Non ce l’ha fatta, purtroppo.
Si è spento al Barbara Bush Children’s Hospital di Portland dove era ricoverato. I genitori si erano inventati una stanza bellissima, con le palline colorate e i festoni. Perché l’amore può questo, fa questo: anticipa il Natale per un bambino che sta muorendo, racconta sorrisi che non ci sono tanto è il dolore nel cuore, colleziona cartoline, migliaia di cartoline da tutto il mondo per dire a un figlio: ‘Vedi? Fanno tutti il tifo per te’.
E sono questi genitori devastati, ma coraggiosi, pieni di dignità a dare la notizia che non avremmo voluto leggere. E a scrivere su Facebook che Jacob ha lasciato questa terra, i suoi dolori, ma aggiungendo che “ogni persona che ha mandato a nostro figlio un messaggio di auguri, un biglietto di Natale, un post, un video o una preghiera ha fatto la differenza negli ultimi giorni della sua vita. Avete dato a Jacob la gioia e l’ottimismo a tutti noi”.
Ciao bambino.