I partigiani: festeggiamo uniti il 25 aprile con le sole bandiere della resistenza

Il presidente dell'Anpi chiede al Pd di Orfini, che aveva deciso di non partecipare al corteo romano, di ripensarci.

25 aprile
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22 Aprile 2017 - 12.49


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Dopo la polemica scoppiata sul 25 aprile romano con l’invito al corteo delle associazioni palestinesi da parte dell’Anpi, la comunità ebraica che aveva affermato di non sentirsi più rappresentata dall’associazione dei partigiani, accusata di non riconoscere il contribuito fornito dagli ebrei e dalla brigata ebraica nella lotta al nazifascismo e il Pd che aveva abbracciato l’astensione alla partecipazione del corteo, Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Anpi torna a parlare, esortando soprattutto il segretario del Pd Orfini a fare marcia indietro rispetto alla decisione del partito.

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“Al segretario reggente del Pd Orfini, che ha detto che il partito non parteciperà alla manifestazione del 25 aprile perché è divisiva, abbiamo scritto un messaggio chiedendo di ripensarci: non siamo noi divisivi, perché quel giorno ci sarà anche qualcuno che non condivide, ma ci sarà però tutta Roma”.

“Bisogna distinguere la comunità ebraica dalla Brigata ebraica – prosegue Smuraglia – con la quale non c’e’ nessun problema, è un’organizzazione partigiana. Alcuni contestano la presenza della comunità ebraica con le bandiere d’Israele, e inalberano bandiere palestinesi. Noi diciamo da anni: lasciate perdere le bandiere, può partecipare chiunque, è una festa nazionale, ci siano però solo bandiere partigiane”, ha aggiunto Smuraglia, ripercorrendo le vicende che in questi giorni hanno spaccato la sezione romana dell’associazione e la comunita’ ebraica, nel corso della cerimonia d’intitolazione del centro civico Corticella di Bologna alla memoria di Lino “William” Michelini, storico presidente dell’Anpi scomparso nel 2014.

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“Abbiamo tentato di trovare una composizione – ha affermato ancora il presidente Anpi -, tant’e’ che nel giugno 2016 ho scritto una lettera alla presidenza dell’Aned e al presidente della comunità ebraica per trovare una soluzione condivisa, ma il presidente della comunità ebraica non mi ha risposto. Ecco che si è riprodotto il solito problema di tutti gli anni”.

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