Insegnante discriminata perché lesbica: condannato l'istituto Sacro Cuore
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Insegnante discriminata perché lesbica: condannato l'istituto Sacro Cuore

Le parole della professoressa: finalmente reintegrata nella mia dignità di docente e di donna

La professoressa discriminata ha vinto la causa
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8 Marzo 2017 - 18.03


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“Mi ritengo finalmente reintegrata nella mia dignità di docente e di donna, fatto che assume una particolare importanza oggi 8 marzo”.
 Lo ha affermatol’insegnante trentina, cui era stato chiesto di smentire voci per le quali avrebbe intrattenuto una convivenza sentimentale con un’altra donna, dopo la conferma in appello della condanna dell’Istituto paritario Sacro Cuore.
La dichiarazione è stata resa nota dal suo legale, Alexander Schuster, in una nota.
“Il riconoscimento espresso della falsità delle dichiarazioni era per me prioritario – prosegue l’insegnante -, al di là di ogni risarcimento di denaro. E’ stata accertata la diffamazione e la ritorsione che ho subito con le dichiarazioni dell’Istituto alla stampa nazionale”.
 Secondo la donna, “nulla di peggio si poteva dire ad un’insegnante se non che abusava del proprio ruolo per turbare i ragazzi. E sono anche contenta che in Italia si ribadisca che la vita privata di ognuna e ognuno è per l’appunto privata e che nessun datore di lavoro può entrare nelle nostre famiglie e chiedere chi siamo, chi amiamo o se vogliamo come donne abortire o meno”.
“La mia dignità personale e professionale trova oggi giustizia nelle parole della Corte di appello di Trento. Per me questo spiacevole momento della mia vita è finalmente chiuso. Spero che il Sacro Cuore torni a coltivare quel rispetto e quella valorizzazione della diversità e del pluralismo che è il vero messaggio di Teresa Verzeri, come richiamato anche dall’odierna sentenza”,

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