Roma, a scuola un Gran Ballo fascista: annullato per le proteste dei genitori

L'iniziativa era stata organizzata da una scuola media della capitale. Poi il dietrofront della preside.

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15 Febbraio 2017 - 11.35


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Sembrerebbe quasi uno scherzo di Carnevale se non ci fossero tanto di circolari e locandine a provare che è tutto vero. Che una scuola media di Roma, (l’istituto G. Alessi, inaugurato dal Duce in persona) ha avuto la brillante idea di ‘rievocare in puro spirito storico’ (secondo le parole della preside) i fasti del ventennio fascista, organizzando un Gran Ballo per gli studenti di seconda e terza media: il Gran Ballo in Epoca Fascista, come annunciato in pompa magna dalla locandina promozionale.

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La preside dell’Istituto, Anna Maria Altieri, con due distinte circolari interne inviate a distanza di 24 ore una dall’altra prima, illustra l’iniziativa a docenti, genitori e alunni, poi ne annuncia l’annullamento. A bloccare l’indecente iniziativa fortunatamente sono arrivate puntuali, e prevedibili, le proteste dei genitori.

Un festa annunciata prima con la circolare interna 217, per la quale la preside ha anche ricevuto l’approvazione del ministero dell’Istruzione. L’obiettivo, come riportato nel documento, è ricostruire la Storia: l’epoca fascista nelle nostre scuole e nei nostri quartieri’, presentato nell’ambito dell’iniziativa triennale ‘Azioni innovative per la definizione degli obiettivi di miglioramento della scuola’”.

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Il progetto – spiega la circolare – è volto a valorizzare il patrimonio storico rappresentato dalla scuola G. Alessi, inaugurata da Benito Mussolini nel periodo fascista, del quale restano tracce non solo nell’architettura dell’edificio, ma anche in vari documenti e oggetti presenti negli archivi, come pagelle, registri scolastici, fotografie. L’obiettivo del progetto è anche quello di estendere la ricerca agli altri edifici scolastici dell’Istituto Comprensivo”.

“Nell’ambito di tale iniziativa – annuncia la preside nel documento – l’Istituto sta organizzando il ‘Gran Ballo in Epoca fascista’, rivolto alle classi II e III della scuola secondaria di I grado, che si svolgerà, al plesso G. Alessi, sabato 1 aprile 2017, dalle ore 19.00 alle ore 22.00.

Una festa a tema fascista, con tanto di pannelli, immagini d’epoca, musiche tipiche del Ventennio e abbigliamento in tema. Il tutto invitando genitori e alunni alla piena collaborazione per la riuscita dell’iniziativa.

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No, non siamo nel Ventennio, anche se la circolare potrebbe ricordare i proclami del Duce rivolti ai cittadini della nazione e ai piccoli balilla. Ma fortunatamente giovani ballilla non ci sono più, ci sono studenti e genitori che hanno animatamente protestato per il palese cattivo gusto dell’iniziativa.

E così, a distanza di 24 ore, il dietrofront obbligato: una seconda circolare con la quale la preside sospende il Gran Ballo: “al fine di evitare fraintendimenti si ritiene opportuno sospendere la realizzazione del ballo con ambientazione d’epoca”.

Intanto, l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio ha chiesto una relazione alla dirigente dell’istituto. “L’Ufficio scolastico regionale per il Lazio, nell’ambito dell’iniziativa triennale ‘Azioni innovative per la definizione degli obiettivi di miglioramento della scuola’, ha effettivamente finanziato il progetto di approfondimento storico dal titolo ‘Ricostruire la Storia: l’epoca fascista nelle nostre scuole e nei nostri quartieri’ – fa sapere lo stesso Ufficio scolastico regionale per il Lazio – Tuttavia, il progetto presentato non faceva menzione alcuna di balli a ‘tema’. Per questo l’Ufficio scolastico ha chiesto una relazione alla dirigente dell’istituto coinvolto”.

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Non può essere considerato apologia del fascismo, ai sensi della legge italiana, esattamente come non possono esserlo considerati le manifestazioni, le riunioni, i negozi di souvenir fascisti sparsi sul territorio di Predappio a pochi passi dove Mussolini è sepolto e dove ogni anno interi pullman solcano le strade carichi di nostalgici in marcia per portare il loro saluto al duce. Nessun moviemento con finalità antidemocratiche si va costituendo in questo modo. Ma rievocare il Ventennio, soprattutto in un contesto scolastico, di formazione e di educazione, potrebbe essere di certo considerato il più macabro e discutibile scherzo di Carnevale che una preside di scuola possa organizzare per i suoi alunni.

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