“Noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti. Nella tendopoli allestita al campo di Amatrice è scoppiata la polemica dopo la decisione della Prefettura di Rieti di far svolgere i funerali all’aeroporto militare e non, come deciso in un primo momento, ad Amatrice. “Deve venire Rieti da noi, non andare noi da loro”, dice un anziano signore ai funzionari del dipartimento di P.Civile. “Una decisione dolorosa anche per noi”, hanno detto alla gente. “Io a Rieti non vado – aggiunge Don Fabio- celebrerò qui, a Rieti non dobbiamo andare”.
Al coro si è unito il sindaco: “lo Stato deve essere al servizio dei cittadini non il contrario.” Parole dure, date anche dal nervosismo, dallo stress, dal lutto, dalla rabbia. Ma che hanno fatto muovere il premier in persona con un tempismo record.
Il contrordine. “I funerali delle vittime del #terremoto si terranno ad Amatrice come chiedono il sindaco e la comunità locale. Come è giusto!”. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi, spiegando di aver parlato con il sindaco Pirozzi.
Fonti di palazzo Chigi spiegano che si sta lavorando sul come e quando svolgerli.
Domani alle 18. “Il premier ha detto che i funerali si faranno qui domani alle 18. Hanno accolto le istanze della popolazione, come e’ giusto che sia”. Lo ha detto il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ai microfoni delle televisioni, confermando di aver sentito al telefono il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Argomenti: matteo renzi
