Ronde e aggressioni agli africani: il volto della mafia cinese in Toscana
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Ronde e aggressioni agli africani: il volto della mafia cinese in Toscana

La procura di Prato indaga e sta emergendo l'esistenza di una vera e propria cupola criminale.

Cinesi a Prato
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1 Luglio 2016 - 11.11


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Da una semplice ispezione di Asl e Carabinieri si è scatenare una vera e propria guerriglia tra cinesi e forze dell’ordine. Ma da più parti, al di là della violenza di due giorni fa, hanno visto altro dietro la reazione della comunità cinese. 

Il governatore della Toscana Rossi ha ipotizzato che possa esserci la mano della mafia dietro gli incidenti. E non solo.

A quanto pare ci sono state ronde e aggressioni verso cittadini africani ritenuti responsabili di furti ai danni della comunità cinese di Prato.

Il responsabile dell’associazione “La Città del Cervo Bianco” di Prato, il presunto gruppo criminale cinese, avrebbe attuato “indebite attività di vigilanza” in favore di connazionali, presidiando il territorio e “organizzando ronde o spedizioni” nei confronti di cittadini nordafricani, “anche estranei a fatti delittuosi”. Lo riferisce la polizia di Prato in una nota sulle indagini in corso a Prato per aggressioni a cittadini extracomunitari, prevalentemente di origine magrebina.

Tanto che la Polizia di Stato sta eseguendo 9 decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate, in stato di libertà, per i reati di associazione per delinquere e commissione di atti violenti per motivi razziali.

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Le indagini, condotte dai Poliziotti della Squadra Mobile pratese, sono state avviate nel 2015 e hanno consentito di raccogliere elementi indiziari a carico di un gruppo criminale, composto da cittadini cinesi, esponenti dell’associazione culturale cinese “La Citta’ del Cervo Bianco”, i quali avrebbero commesso diverse aggressioni contro cittadini extracomunitari, prevalentemente di origine magrebina, ritenuti responsabili di furti ai cittadini cinopopolari.
Nel corso dell’inchiesta, tra le altre cose, è emerso che il responsabile dell’associazione culturale avrebbe realizzato una attivita’ di vigilanza in favore di connazionali, presidiando il territorio e organizzando ronde o spedizioni nei confronti di cittadini nordafricani, anche estranei a fatti delittuosi. Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ in Procura in tarda mattinata.  

 

Nuove perquisizioni. Una decina di perquisizioni sono in corso in altrettanti capannoni cinesi nell’area del Macrolotto a Prato. Secondo quanto si apprende, non si tratta della consueta operazione contro il lavoro nero. Le perquisizioni sono state disposte dalla procura di Prato nell’ambito di una inchiesta che riguarderebbe, tra le ipotesi di reato, anche quella per istigazione a delinquere.
L’inchiesta non sarebbe collegata a quanto successo negli ultimi due giorni a Sesto Fiorentino, al confine tra Prato e Firenze, dove c’è stata la rivolta di circa 500 cinesi dopo una serie di controlli della Asl.

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Sequetrate mazze da baseball e bastoni di ferro realizzati con tondini da edilizia rivestiti di nastro isolante sono stati sequestrati dagli uomini della polizia nel corso delle nove perquisizioni effettuate questa mattina a Prato, due delle quali nelle sedi dell’associazione ‘Cervo bianco’. Sette, invece, le perquisizioni effettuate contro altrettante persone che, secondo quanto si apprende, erano al vertice dell’ associazione che avrebbe organizzato veri e propri raid contro cittadini magrebini e rom accusati dai cinesi di compiere rapine nei confronti della comunità. Tra le accuse quella di associazione a delinquere con modalità razziali. Gli uomini della Questura sono stati coordinati dalla Procura e diretti dal dirigente della Squadra mobile Francesco Nannucci.

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