Cantone risponde alle critiche: penso di uscire dell'Anm

Il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone rimanda al mittente le accuse di essere troppo vicino alla politica e valuta l’uscita dal sindacato dei magistrati

Cantone risponde alle critiche: penso di uscire dell'Anm
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29 Ottobre 2015 - 11.22


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Raffaele Cantone non ci sta. E rifiuta le accuse del presidente dell’Anm Rocco Sabellidi essere troppo vicino alla politica. E annuncia che presto potrebbe uscire dal sindacato dei magistrati. “Sono rimasto perplesso dalle critiche arrivate dall’Anm, come un pugile che ha avuto un pugno e non si è ripreso e volevo anche fare un gesto eclatante: uscire dall’Anm. Ci sto riflettendo, perché l’Anm è anche casa mia. Io non ho mai fatto politica e sono sempre stato indipendente”. Una dichiarazione dal retrogusto amaro quella del presidente dell’Anticorruzione ai microfoni di Radio 24.

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Entrando nel merito delle critiche Cantone ha tenuto a sottolineare che, “come presidente dell’Anac, ho, sul piano personale, una autonomia e una indipendenza che non ho mai avuto”. Quanto al merito della sua accusa, ha concluso Cantone, “Sabelli ha usato un argomento formale, direi avvocatesco”.

E dopo l'[url”affondo su Roma di ieri”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=80531&typeb=0&corruzione-cantone-milano-capitale-morale-roma-non-ha-gli-anticorpi[/url], Cantone ha precisato: “A Roma gli anticorpi li vedo, ma non riescono a fare sistema. Non è un’analisi politica: nessun retropensiero. Ma, per dire, abbiamo fatto fatica a far partire gli appalti per il Giubileo perché in ogni appalto c’erano gli stessi errori ripetuti. Se non fossimo intervenuti avremmo avuto il primo appalto affidato a un soggetto che è stato arrestato il giorno dopo per il sospetto di una tangente”.

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