Siria: moderati e altre bugie

L’efficacia delle in incursioni russe stanno rapidamente cambiando le carte in tavole, forse per questo gli  Usa tornano a rifornire di nuovi missili gruppi ribelli non meglio identificati

Siria: moderati e altre bugie
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20 Ottobre 2015 - 11.10


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Si potrebbe supporre che a Washington si sia provata un po ‘di  nefasta soddisfazione per quello che sembra essere un precursore del contraccolpo  da cui  Carter ha messo in guardia. Fin dall’inizio della campagna di bombardamenti aerei della Russia contro i gruppi terroristici in Siria, a partire dal 30 settembre, Washington ei suoi alleati occidentali hanno cercato in tutti i modi di screditare e far deragliare l’intervento. Il presidente Barack Obama ha dichiarato sdegnoso che  “era destinato a fallire”[/b], mentre il primo ministro inglese David Cameron l’ha etichettata come “un grave errore” da parte di Putin,

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Questa settimana, i ministri degli Esteri dell’Unione europea  hanno amplificato  le affermazioni americane, secondo cui i  raid aerei russi si rivolgono “ribelli moderati”  invitando Mosca a fermare le sue operazioni a meno che non siano specificamente  dirette contro lo Stato islamico e altre “reti terroristiche.” Ma il punto che sta diventando lampante é che Washington ed i suoi alleati vogliono compiere operazioni di disturbo per l’intervento militare della Russia in Siria anche se con scarsi argomenti, posto che ,come è stato ampiamente documentato, la nozione di “ribelli moderati” in Siria è una sorta di finzione per coprire  il sostegno occidentale a mercenari stranieri che combattono  in Siria per far cadere il governo di Bashar Al Assad.

Lavrov la settimana scorsa ha definito la “Free Syrian Army[b], presunto gruppo moderato sostenuto dall’Occidente -come [b]“un fantasma”. Ma il suo punto di vista è stato confermato questa settimana anche dall’ ex ambasciatore britannico in Siria,  [b]Peter Ford, che dichiara : b][“Praticamente tutti i gruppi armati di opposizione in Siria sono i radicali islamisti[/b], che si tratti di sia ISIS  o di bande intercambiabili con l’  ISIS.”

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Un motivo per cui l’Occidente vorrebbe vedere in ogni modo un fallimento russo in Siria consiste semplicemente nel fatto  che l’intervento di Putin si sta rivelando così efficace nel distruggere le reti terroristiche, siano esse associate con lo Stato islamico o con la pletora di mercenari affiliati ad Al-Qaeda. Questi ultimi includono anche le brigate della cosiddetta “Free Syrian Army “che condividono armi e combattenti con frange di Al Qaeda di Al-Nusra, Ahrar al-Shams e Jaish al-Fatahi.

Se si valuta il conflitto di quattro anni in Siria come risultato di una guerra segreta sostenuta dall’Occidente per provocare un cambio di regime, ne consegue che i gruppi mercenari stranieri che combattono in Siria sono beni occidentali. Lo sappiamo perché ex capo della US Defense Intelligence Agency, il tenente generaleMichael Flynn ha candidamente rivelato che l’amministrazione Obama ha  preso la “decisione volontaria” di sponsorizzare  gruppi estremisti, ai fini di un cambiamento di regime.

Le operazioni anti-terrorismo della Russia – a differenza della inefficace campagna  guidata per un anno dagli Usa  e dalla cosiddetta coalizione anti-terrorismo  – stanno causando disagio tra Washington e i suoi alleati proprio perché Mosca  distruggendo gruppi finanziati dagli occidentali. Non dimentichiamp che miliardi di dollari sono stati “investiti” da Washington, Gran Bretagna, Francia, Turchia, Arabia Saudita e Qatar per rovesciare il governo siriano di Bashar al-Assad, anche al fine di minare i suoi alleati, Russia ed Iran in primo luogo.

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Un altro motivo delle critiche occidentali alll’intervento della Russia in Siria è che questo sta rivelando una serie di falsità : la Russia conduce operazioni che sono lecite secondo il diritto internazionale con il pieno consenso del governo siriano – a differenza della coalizione guidata dagli Usa, che  bombarda il Paese illegalmente. Vladimir Putin continua a sottollineare inl’importantissima differenza legale, e dal punto di vista occidentale questo è intollerabile. Ecco il motivo per cui Washington e i suoi sodali europei tentano in ogni modo di screditare  l’intervento di Mosca in Siria, anche se  stanno fallendo.

Per esempio, anche  i grandi media occidentali hanno dovuto riferire del crescente sostegno popolare per la Russia in tutto il Medio Oriente. Il “Washington Post”[b] di questa settimana ha titolato: [b]“Tra raid aerei russi, una Putin-mania prende piede in Medio Oriente”. Il giornale ha riferito come per le strade dei Paesi arabi, dalla Siria all’Egitto, al Libano all’Iraq , si celebra  Putin come un eroe perché le operazioni anti-terrorismo della Russia si stanno rivelando decisive
“Poster di Putin stanno spuntando su auto e cartelloni pubblicitari altrove in ogni parte di Siria e Iraq, e lodano l’intervento militare russo  come qualcosa che può ristabilire l’equilibrio di potere nella regione”, dice il “Post”. E l’articolo  prosegue: “Il leader russo sta mietendo riconoscimenti in Iraq e Siria, che vedono attacchi aerei russi in Siria come un punto di svolta dopo più di un anno di sforzi in gran parte inutili da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti”.  

Tre giorni dopo che la Russia ha iniziato la sua campagna anti-terrorismo in Siria, Obama ha fatto una curiosa offerta curiosa a Putin: il  3 ottobre, la CNN ha riferito che il presidente americano aveva detto che gli Stati Uniti sono disposti a collaborare con la Russia ma solo se tale piano prevede la rimozione del presidente siriano Bashar al-Assad. Se la Russia non andrà avanti con questo piano , la sua campagna aerea  porterebbe solo ad ulteriori spargimenti di sangue e bloccherebbe Mosca in un pantano.”

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Da allora, Putin ha dichiarato inequivocabilmente che Assad è il legittimo presidente della Siria e  l’intervento della Russia è volto a sostenere il suo governo. In altre parole, l’offerta di Obama di patto per il cambiamento di regime  è stato ripudiato.Minacciosamente, questa settimana il “New York Times” ha riferito che i militanti in Siria “stanno ricevendo per la prima volta abbondanti forniture di potenti missili anti-carro di fabbricazione americana. Con la rafforzata potenza di fuoco degli insorti ed il costante aumento degli attacchi aerei russi contro gli avversari del governo, il conflitto siriano sta avvicinandosi ad una guerra a tutto campo fra alleati di Stati Uniti e Russia”.

Washington vuole, e deve fare in modo, che la Russia fallisca in Siria, data la posta in gioco  non soltanto in Siria, ma in tutta la regione, un successo di Mosca sarebbe troppo  per le ambizioni egemoniche di Washington.  Nel contempo,  viene ignorato il fatto che la Russia è riuscita a ottimizzare seriamente il proprio sistema di comando e ad aumentare l’efficienza delle sue forze armate.

I ricercatori del Consiglio Europeo sulle Relazioni Internazionali (ECFR) sono giunti alla conclusione che dopo l’inizio della riforma delle forze armate gli analisti hanno sottovalutato le reali possibilità dell’esercito russo.Nella sua relazione,  ECFR ha constata che la riforma delle forze armate in Russia è stata suddivisa in tre fasi. La prima ha riguardar l’ ottimizzazione degli effettivi, la seconda prevede un aumento della capacità operativa attraverso la modernizzazione della struttura del comando, la terza è dedicata al riarmo delle truppe. Negli Stati Uniti e in Europa un’attenzione speciale è stata dedicata alla fase 3, che non si é ancora completata, chiudendo gli occhi sui progressi raggiunti nelle prime due fasi”.

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Per la prima volta l’esercito russo ha adottato una struttura di comando che limita il numero di persone con potere decisionale , mentre verso il basso conta su un maggior numero di ufficiali a contatto con le truppe. Si è puntato largamente sulla professionalità dei sergenti, ec in questo modo il comando militare russo è riuscito ad aumentare la percentuale dei militari di carriera.

“Grazie a questo è diventato possibile usare mezzi tecnologicamente più avanzati (il servizio di leva dura troppo poco per poter insegnare a usare con efficienza sistemi complessi), e sono state aumentate le capacità operative dei reparti d’elité come rruppe aviotrasportate, marines,e  reparti speciali”, afferma la relazione di ECFR.Gli analisti occidentali , insomma ,probabilmente enfatizzano esagerano le difficoltà della terza fase – quella del riarmo dell’esercito   – e si lasciano sfuggire l’essenza della riforma:”Si tratta di incomprensione dell’essenza della riforma, la quale non prevede una modernizzazione radicale degli armamenti nelle fasi inizial, ma mira a usare con più efficienza i mezzi già disponibili e a rendere più professionale la struttura militare nel suo insieme”, — riassumono gli esperti del Consiglio Europeo sulle Relazioni Internazionali.    

Russia Insider, The Diplomat

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