Contro Lapo Elkann venne creata una situazione mirata a ricattarlo. Il rampollo della famiglia Agnelli “nel momento in cui era stato ripreso, era in stato confusionale ed era stato condotto all’interno di un’abitazione ove era stata creata ad arte una situazione compromettente”. Lo scrive il gup di Milano Giuseppe Vanore, nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso giugno, ha condannato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista e il padre Renato per le accuse di estorsione e tentata estorsione ai danni di Lapo Elkann nel processo con al centro un cosiddetto ‘video-ricatto’.
Il video ricatto a Lapo Elkann fu una messinscena
Secondo il gup di Milano i condannati hanno approfittato della situazione per estorcere denaro al rampollo di casa Agnelli
25 Agosto 2015 - 17.06
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