Le istituzioni non possono né vogliono discutere le disposizioni della Magistratura che ha ordinato lo sgombero di un edificio per restituirlo ai proprietari privati.
Ma da rappresentante delle istituzioni mi chiedo: lo sgombero dello Scup era una priorità a Roma? La città ne aveva bisogno? Io non credo. Conosciamo tutti benissimo la storia di quell’edificio, a lungo abbandonato e lasciato al degrado, forse in attesa di eventuali sviluppi speculativi. Un edificio riportato, invece, al centro delle attività di un quartiere che ha fame di socialità e cultura dagli attivisti che lo hanno generosamente animato. Ecco io mi chiedo se i cittadini del VII Municipio hanno più bisogno di vedere le ruspe in azione per consentire ai privati di tenere vuoto quell’edificio ancora per chissà quanto, oppure di continuare a poter fruire di uno spazio in comune, aperto e inclusivo. A mio modo di vedere, esperienze come quella dello Scup vanno difese, e lo dico senza problemi.
Voglio ribadire che l’amministrazione comunale non solo ha già negato nei mesi scorsi il cambio di destinazione di uso per quello stabile – richiesto dal proprietario, che voleva avvalersi dell’applicazione del piano casa regionale – ma vigilerà con grandissima attenzione sul rispetto della destinazione d’uso della struttura. Non sarà consentita alcuna deroga al PRG: quell’area è destinata a servizi pubblici locali e verde pubblico. Non consentiremo nessuna speculazione.