Racket dell'affissione dei manifesti dietro i due morti di Salerno

All'origine della sparatoria di ieri mattina c'è stata una violenta lite per l'accaparramento del servizio di affissione per la prossima campagna elettorale.

Racket dell'affissione dei manifesti dietro i due morti di Salerno
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6 Maggio 2015 - 12.41


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Una violenta lite è avvenuta ieri mattina per l’accaparramento del servizio di affissione per la prossima campagna elettorale e sarebbe all’origine del raid omicida costato la vita a due uomini a Salerno. E’ quanto hanno ricostruito gli investigatori nelle indagini che hanno portato al fermo di tre uomini.

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Matteo Vaccaro, 57enne salernitano, pregiudicato, già leader dell’omonimo gruppo criminale operante nelle frazioni collinari di Salerno sarebbe il mandante del duplice omicidio avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 16.20, nella traversa Magna Grecia, lungo via Dei Greci, nel quartiere periferico di Fratte, a Salerno, nel quale sono morti Antonio Procida, pregiudicato 42enne residente a Salerno e il suo amico Angelo Rinaldi, 38enne, incensurato. Il figlio di Matteo Vaccaro, Guido, 35 anni, e Roberto Esposito, 44 anni, entrambi pregiudicati, sono accusati di essere gli esecutori materiali del raid.

La lite che ha scatenato la sparatoria era avvenuta tra Matteo Vaccaro e Antonio Procida. Nella tarda serata di ieri, la procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, ha emesso un provvedimento di fermo a carico dei tre. Le due vittime, mentre si trovavano a bordo di uno scooter, sono state colpite da alcuni proiettili esplosi da distanza ravvicinata. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno e condotte dalla squadra mobile della Questura di Salerno, sono proseguite per tutta la serata, con perquisizioni e analisi delle telecamere di sorveglianza, pubbliche e private.

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