Ucciso Lo Porto. 'Ora vogliamo solo chiarezza'

A parlare Margherita Romanelli, responsabile per l’Asia della ong Gvc: “È straziante leggere le dichiarazioni americane. È morto a gennaio e lo comunicano adesso.

Ucciso Lo Porto. 'Ora vogliamo solo chiarezza'
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23 Aprile 2015 - 19.27


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“Giovanni Lo Porto è stato ucciso da un drone statunitense nel gennaio del 2015. Il comunicato ufficiale della Casa Bianca parla di errore durante un’operazione anti al-Qaeda al confine tra Afghanistan e Pakistan. Al momento siamo senza voce. Ciao Giovanni, che la terra ti sia lieve”. Gvc onlus, la ong bolognese con cui il giovane palermitano nel corso della sua lunga carriera da cooperante ha collaborato, affida a Facebook le lacrime per la notizia arrivata oggi dagli Stati Uniti. Giovanni era stato ricordato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno del suo insediamento: “Desidero rivolgere un pensiero ai civili impegnati, in zone spesso rischiose, nella preziosa opera di cooperazione e di aiuto allo sviluppo. Di tre italiani, padre Paolo Dall’Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli non si hanno notizie in terre difficili e martoriate.

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A loro e ai loro familiari va la solidarietà e la vicinanza di tutto il popolo italiano, insieme all’augurio di fare presto ritorno nelle loro case”.
Da allora, ancora altro silenzio, fino a oggi: “Siamo disperati, distrutti – commenta a caldo Margherita Romanelli, responsabile territoriale per l’Asia della ong bolognese Gvc e amica di Giovanni –. È una notizia che non ci aspettavamo. Sapevamo che il governo era al lavoro: dopo la liberazione di Bernd (Bernd Muehlenbeck, rapito insieme a Lo Porto, liberato lo scorso ottobre, ndr) avevamo cominciato a nutrire grandi speranze, sebbene sapessimo quanto è pericolosa quell’area. Anche il giorno del terzo anniversario del rapimento avevamo espresso tutta la nostra preoccupazione: lì si sta consumando una guerra. Purtroppo è accaduto quello che temevamo. Ora vogliamo chiarezza: questo non riporterà indietro Giovanni, ma è l’unica cosa che possiamo fare per lui. È straziante leggere le dichiarazioni americane. È morto a gennaio e lo comunicano adesso. Perché? In base a quali rapporti? A noi non resta che stringerci ancora più vicino alla famiglia”. (Ambra Notari)

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