La vergogna del Mediterraneo: i morti sono 400

Il racconto choc dei superstiti del naufragio parla di oltre 200 morti. I sopravvissuti sono stati raccolti da un mercantile italiano e giunti stamane a Lampedusa.

La vergogna del Mediterraneo: i morti sono 400
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11 Febbraio 2015 - 09.22


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Si parla di oltre 400 morti nel naufragio di due gommoni avvenuto due giorni fa davanti alle coste libiche. Sono stati i nove superstiti raccolti da un mercantile italiano e giunti stamane a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera, a raccontarlo. I migranti erano in 105 e 107 sui due gommoni che sono stati travolti dalle onde del mare in tempesta.

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I sopravvissuti erano in due su un gommone e in sette sull’altro; uno di loro è un minore. Hanno raccontato di essere partiti sabato scorso dalle coste libiche insieme a un terzo barcone sul quale viaggiavano i 105 profughi soccorsi da due mercantili, 29 dei quali sono morti assiderati mentre venivano trasportati a Lampedusa dalle motovedette della Guardia Costiera.

I due gommoni avrebbero fatto naufragio lunedì pomeriggio, tra le 15 e le 16, dopo essere stati capovolti dalle onde del mare forza 8.

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I nove superstiti sarebbero riusciti a salvarsi rimanendo aggrappati disperatamente ai tubolari prima di essere soccorsi da un rimorchiatore italiano. La Guardia Costiera, che negli ultimi due giorni ha partecipato con grande impegno e spirito di abnegazione alle operazioni di soccorso che si sono svolte al limite delle acque libiche, sta valutando il racconto dei nove superstiti.

“Preoccupazione” del Papa per “le notizie giunte da Lampedusa dove si contano altri morti tra gli immigrati a causa del freddo lungo la traversata del Mediterraneo. Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinché a nessuno manchi il necessario soccorso”.

L’operazione “Triton non è all’altezza” dei compiti che deve svolgere e “l’Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace”: è quanto sottolinea in una nota il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa (l’organizzazione con sede a Strasburgo che riunisce 47 Paesi, fra i quali i 28 dell’Ue, che si prefigge la promozione della democrazia, dello sviluppo economico e esociale e dei diritti dell’uomo), Nils Muiznieks, dopo le nuove tragedie che si sono consumate nel Mediterraneo. “La tragedia consumatasi nel Mediterraneo è un’altra sciagura che poteva essere evitata” osserva Muiznieks. “L’Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace” sottolinea il commissario. Muiznieks ha più volte affermato che l’Unione europea dovrebbe prendere come esempio Mare Nostrum, operazione per cui l’Italia va lodata, e che ha aiutato a salvare centinaia di vite. “Spero che l’Europa cambi approccio, dando maggiore peso ai diritti umani, e non solo alla sicurezza, e aumenti le vie legali cui le persone possono ricorrere per arrivare sul continente e chiedere asilo” afferma Muiznieks.

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