“Ritengo di aver operato legittimamente trascrivendo gli atti di matrimonio in questione. Il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero non è inesistente e non costituisce minaccia per l’ordine pubblico”. Così il sindaco, Ignazio Marino, che aggiunge: “La non trascrizione di quegli atti per via dell’orientamento sessuale delle coppie, sarebbe stata un atto palesemente discriminatorio, violando l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Questo è quanto comunicato al Prefetto con una lettera, in risposta alle sue note ufficiali dei giorni scorsi. La nostra è una posizione di legalità che vogliamo mantenere ben salda e che abbiamo ribadito questa mattina ai due vicePrefetti di Roma che da circa 5 ore sono diligentemente impegnati in Campidoglio nell’esame accurato della documentazione dei 16 atti di trascrizione”.
Nozze gay, Marino contro il prefetto: vado avanti
Il primo cittadino di Roma ha inviato una lettera, dopo la polemica sui matrimoni trascritti: sono legittimi e non minacciano l'ordine pubblico
24 Ottobre 2014 - 11.25
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