Omicidio Meredith: è il giorno della sentenza

Ultimo giorno per il processo d'appello bis per Raffaele Sollecito e Amanda Knox, accusati dell'omicidio della Kercher. Il pg ha chiesto rispettivamente 26 e 30 anni.

Omicidio Meredith: è il giorno della sentenza
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30 Gennaio 2014 - 10.33


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Oggi è il giorno della sentenza nel processo d’appello bis a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox imputati per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia la notte del 1 novembre 2007. I giudici della Corte d’assise d’appello di Firenze si sono ritirati in camera di consiglio. La decisione, ha spiegato la Corte, arriverà non prima delle 17.

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Compresi i tre anni già definitivi per la calunnia a Patrick Lumumba, il procuratore generale ha chiesto per Amanda Knox 30 anni di carcere, mentre per Raffaele Sollecito 26, oltra a una misura cautelare nei confronti degli imputati “idonea ad assicurare l’esecuzione dell’eventuale sentenza di condanna”.

Raffaele Sollecito, accompagnato dal padre che si è detto fiducioso nell’assoluzione, è in aula. “Qualcuno, forse, ce l’ha con me. Credevano che non venissi”. Così il giovane, entrando in tribunale, si è rivolto ai giornalisti senza aggiungere altre dichiarazioni. Si è subito seduto sui banchi riservati alla sua difesa rimanendo a parlare con i parenti. Accanto a lui uno dei difensori, l’avvocato Luca Mauri, e i legali di Knox, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Non ci sono, invece, ancora il fratello e la sorella di Meredith Kercher, attesi comunque per la sentenza. Amanda Knox, tornata negli Usa dopo l’assoluzione di secondo grado a Perugia, è invece a Seattle dove attenderà la sentenza insieme con la madre.

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Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati condannati in primo grado rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione. La Corte di Assise di Appello ha poi assolto gli imputati per non aver commesso il fatto. Nel marzo 2013 la Cassazione ha annullato le sentenze di assoluzione e rinviato il processo alla Corte d’assise di Firenze. Per il delitto sta invece scontando una condanna definitiva a 16 anni l’ivoriano Rudy Guede.

La difesa di Amanda – Amanda Knox “va assolta per difetto di prova sulla sua presenza sul luogo del delitto”. A dirlo è stato il suo difensore, l’avvocato Luciano Ghirga nella sua replica di fronte alla Corte d’assise d’appello di Firenze. Parlando delle questioni genetiche, il legale ha tra l’altro sottolineato che “non abbiamo prove della presenza del sangue di Meredith sulla lama del coltello” considerato dall’accusa l’arma del delitto.
Ghirga ha definito “inammissibile e infondata” la richiesta di misura cautelare per gli imputati. “Potete ancora assolvere Amanda Knox”, ha detto ancora, ricordando che “la sentenza di appello è stata annullata dalla Cassazione per vizi procedurali”.

Legale dei Kercher – “Amanda deve fare l’imputata. Questo è il momento di fare l’imputata. Si fermi nelle sue dichiarazioni” ribatte l’avvocato Francesco Maresca, legale dei Kercher. “Ci aspettiamo una difesa precisa e puntuale come al solito – ha aggiunto Maresca – però anche i soliti argomenti difensivi. La Corte ha tutti gli elementi per decidere. Gli elementi sono sempre quelli che ci portiamo dal primo grado e che la Cassazione ha messo bene in luce in quella forte sentenza”. Ai giornalisti che gli chiedevano se i familiari di Meredith parteciperanno a qualche udienza, Maresca ha risposto: “Per la sentenza probabilmente verranno in aula il fratello Lyle e la sorella Stephanie”.

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La lettera di Amanda alla famiglia di Meredith – “Ci devo pensare. Non sento adesso il bisogno di parlare con lei”. Così Stephanie Kercher, la sorella di Meredith, in un’intervista al Corriere della Sera, dopo aver appreso che Amanda Knox ha scritto una lettera contenente “parole di conforto”, secondo quanto riferito da lei stessa, alla famiglia della studentessa inglese uccisa.

La sorella di Meredith: “Il verdetto non sarà una rivincita” – “Il verdetto è una scadenza da onorare per la memoria di Meredith, non una fonte di rinvicita o della verità. Sappiamo che i giudici e i giurati non conoscono con certezza la Verità – ha detto al Corriere della Sera Stephanie Kercher – Vorremmo che il processo e le chiacchiere intorno ad esso finissero oggi per poterci concentrare solo sul nostro dolore e sul ricordo di Meredith. Tanto nessuno ci ridarà mia sorella e la nostra vita è finita”.

Lumumba: “Amanda è un lupo travestito d’agnello” – A Firenze, oggi, c’è anche Patrick Lumumba, il musicista congolese coinvolto nell’indagine sull’omicidio di Meredith Kercher dalle dichiarazione di Amanda Knox, ma poi risultato estraneo al delitto e quindi prosciolto. Per la calunnia ai suoi danni, l’uomo si è costituito parte civile nei confronti dell’imputata. “Amanda è un lupo travestito da agnello” ha dichiarato. Sull’assenza della ragazza alla lettura della sentenza, ha commentato: “Amanda sta scappando. Se non ha fatto niente doveva essere qua. Mi aspetto che venga condannata”. A proposito di Raffaele Sollecito, invece, ha dichiarato: “Mi ha sempre dato l’impressione di un bravo ragazzo”. Tra i due c’è stata una stretta di mano all’uscita dall’aula.

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