C’è un’Italia paralizzata dai ricatti di Berlusconi, dove il rischio di una crisi di governo è imminente, dove per il Pdl gli interessi del Paese continuano a coincidere con quelli del Cavaliere, e poi c’è un’altra Italia, quella di don Patriciello.
Il parroco di Caivano, che da anni combatte la camorra e il degrado nella Terra dei fuochi, ieri, si è recato a Napoli, in occasione della visita del Presidente della Repubblica, per portare la testimonianza della gente che soffre.
«Porto al Presidente della Repubblica le cartoline di 11 mamme che hanno perso i loro figli». Così don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e protagonista delle battaglie per l’ambiente della “Terra dei fuochi”, in occasione della visita a Napoli del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per celebrare le Quattro giornate.
«Vorrei consegnarle al Presidente, se riuscirò a incontrarlo – ha affermato – Sono 110mila le cartoline e queste che gli porto oggi sono firmate dalle mamme». «Si parla tanto di disastro ambientale e facciamo bene – ha aggiunto – ma si parla poco delle conseguenze di questo disastro». E appena ieri, ha fatto sapere, «a Carinaro ho celebrato il funerale di Marianna, otto anni, morta per una leucemia». «Veniamo a sapere che proprio nelle nostre terre queste malattie si diffondono – ha detto – ma non ci volevano profeti o indovini per saperlo». «Vogliamo assistere così e inneggiare ai nostri eroi e basta? Loro sono morti perché si sono opposti alle tirannie per dire no al sopruso, ma se questa tirannia continua allora il loro sacrificio è stato vano».
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