Inchiesta a tappeto sulla sanità del Lazio

Le Asl della ragione sotto la lente di ingrandimento del consigliere regionale del M5s Davide Barillari. Aperto un fascicolo dopo diverse segnalazioni dei cittadini.

Inchiesta a tappeto sulla sanità del Lazio
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30 Agosto 2013 - 18.12


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di Giuliano Girlando

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Con una nota su Facebook , il consigliere regionale del M5s Davide Barillari, membro della commissione Sanità del Lazio, lancia un report iniziale sullo stato della gestione sanità del Lazio. Lo fa dopo aver effettuato visite ispettive da consigliere, dopo aver chiesto documenti, fatture, relazioni tecniche e contratti che nessuno ha mai chiesto. Una azione davvero innovativa, che fosse stata fatta con costanza prima, avrebbe potuto prevenire i reati commessi – come spiega Barillari – “nei decenni di Sacco della Regione Lazio e le responsabilità dei politicanti, dei funzionari regionali e dei dirigenti sanitari. Nessuno è mai intervenuto: chi doveva vigilare, se non era colluso, non ha vigilato abbastanza, chi doveva autorizzare ha autorizzato senza chiedere troppo, chi poteva arricchirsi sulle spalle dei cittadini lo ha fatto senza alcun rimorso”.
Grazie alle segnalazioni dei cittadini M5s ha aperto undici fascicoli di inchiesta. Riportiamo i tre casi eclatanti così come raccontati su Fb da Barillari.

 

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1) SANT’ALESSIO

Il Centro Regionale S. Alessio Margherita di Savoia è un Istituto pubblico di assistenza e di beneficenza (IPAB) fondato nel 1875 per assistere i non vedenti.
Dal 2000 ad oggi la politica ci ha messo le mani sopra, perché l’istituto possiede un patrimonio enorme di immobili di pregio a Roma e provincia. Si sono moltiplicati i Commissari straordinari provenienti da ogni schieramento politico che ha promosso un incremento costante dell’organico, dei bonus destinati ai dirigenti e degli immobili di pregio assegnati in maniera impropria a totale discapito dei non vedenti, a cui vanno l’intitolazione del centro e gli sfratti.I commissari straordinari hanno lasciato un debito di 12 milioni di euro però hanno fatto concedere immobili in affitto a prezzi bassissimi o svenduti ad aste andate stranamente deserte.
Una speculazione economica che tocca anche la tenuta di Presciano, in Toscana, 820 ettari con decine di casali (oltre 600 appartamenti ricavabili all’interno di soli 30 casali regalata con un contratto di 40 anni a una società privata, la Clovis, che paga solo 250.000 euro l’anno (il valore stimato era solo 6 milioni di euro, mentre il valore di mercato è di 50 milioni di euro.)Abbiamo raccolto dalle famiglie dei ragazzi non vedenti e da alcuni operatori informazioni raccapriccianti riguardanti la gestione del S. Alessio quindi siamo entrati in possesso di tutta la documentazione e compiuto una visita ispettiva nella struttura.
Davide Barillari, capogruppo del MoVimento 5 Stelle Lazio e membro della VII Commissione “Politiche Sociali e Salute” ha richiesto un incontro urgente per compiere alcune verifiche su posto, parlare con lavoratori del Centro S. Alessio e sottoporre alcuni quesiti al direttore generale, alla struttura patrimonio, alla direzione amministrativa e alla contabilità. Il Commissario Matteini ha negato l’autorizzazione, minacciando di chiamare i carabinieri se ci fosse stato un contatto con queste persone impedendo, de facto, l’esercizio della funzione ispettiva del consigliere regionale.Dopo due mesi d’indagini abbiamo tutti gli elementi per presentare un’interrogazione e una mozione per evidenziare tutte le irregolarità nella gestione del S. Alessio e portare finalmente luce e giustizia su tutta questa ignobile vicenda.
La questione era già stata sollevata a maggio 2013 a tutti i membri della VII Commissione Salute della Regione Lazio, presieduta da Rodolfo Lena del PD ma dopo i numerosi solleciti e le relazioni inviate non ci è ancora arrivata nessuna risposta, cosi come non è stato posto il tema all’ordine del giorno per una discussione in commissione, nè convocato il commissario straordinario per chiarimenti, nonostante le gravi minacce al consigliere Barillari durante la sua visita ispettiva.

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2) COLLE CESARANO

La Casa di Cura Colle Cesarano è una struttura sanitaria privata neuropsichiatrica accreditata dalla Regione Lazio da maggio 2013. Peccato che per quattro anni abbia continuato a operare senza autorizzazione, ottenendo finanziamenti regionali e addirittura con un contratto di affitto sia scaduto nel 2009.
Colle Cesarano è passata di mano in varie società private, per ultima la Geress S.r.l. che senza dichiarare ufficialmente lo stato di crisi, ha aperto ben quattro procedure di mobilità licenziando 8 lavoratori. L’ASL RM G e la Regione non sono intervenuti per garantire il rispetto degli accordi assunti dalla Geress S.r.l nel 2004, come l’ impegno “a non procedere a licenziamenti di personale dipendente”. Mentre prorogava la cassa integrazione per “crisi aziendale” e licenziava per “riorganizzazione aziendale” nell’aprile 2013 il budget annuale alla struttura è stato aumentato da Zingaretti per 500.000 euro, toccando uno dei massimi fondi erogati ad una struttura sanitaria privata.Durante la paventata crisi economica della Geress, che ha tra i suoi membri il liquidatore della S.r.l. che ha gestito fino al 2004 la clinica, la società ha ricevuto i fondi regionali, con cui ha anche finanziato la testata giornalistica “Alto Lazio News” per 50.000 euro.
Nella sanità oltre ai soldi ci sono i pazienti, in questo caso vere vittime di quanto descritto sopra e che si trovano in una grave condizione contraddistinta irregolarità che sono state denunciate fin dal 2009.
E’ ampiamente documentato che nella clinica vengono utilizzati degenti per mansioni che dovrebbero essere appannaggio del personale ausiliario e OTA, come la pulizia e manutenzione del parco, il rifacimento dei letti di intere corsie e la sanificazione di interi reparti.
Colle Cesarano si distingue per il riscaldamento centellinato nei periodi invernali, l’assenza di condizionatori d’aria, la scarsa qualità e quantità del vitto, la soppressione del centro Agorà (palestra, terapia occupazionale) unico punto ricreativo dei degenti che è stato invece destinato ad accogliere i profughi per usufruire delle sovvenzioni previste.
Abbiamo presentato una mozione ed un’interrogazione per comprenderne le cause e oggi abbiamo inviato un’istanza di accesso agli atti al Direttore Generale dell’ASL RM G per ottenere tutte le fatture, le relazioni tecniche e i bilanci di questa struttura accreditata.

3) ASL ROMA D

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Esistono evidenze di anomale modalità di accertamento dell’invalidità civile e un aumento “anomalo” di prestazioni dei consultori. In due di questi, Massimina e Colle Massimo, si registrano aumenti del 600% di consulenze psicologiche. Naturalmente anche in questo caso si registra un improprio utilizzo dei fondi regionali (una delibera del 2008 stanziava oltre 4 milioni di euro per realizzare progetti sperimentali e innovativi mai realizzati) come lo spreco per realizzare 10000 copie cartacee della carta dei servizi.

Abbiamo presentato un’interrogazione, una mozione e abbiamo chiesto un incontro urgente per la prossima settimana.con A. Cipolla, commissario straordinario dell’ASL RM D.

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