Marina Berlusconi difende il padre: Augias non si permetta

La figlia del Cavaliere torna a difendere il padre, ancora una volta contro Corrado Augias: su Repubblica una predica degna dell'Inquisizione.

Marina Berlusconi difende il padre: Augias non si permetta
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17 Maggio 2013 - 16.47


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«Egregio direttore, nel suo intervento dedicato principalmente alla vicenda Ruby, Corrado Augias arriva dove nessuno aveva ancora osato arrivare. Arriva a criticarmi per i sentimenti, la stima e la considerazione che ho per mio padre, giunge addirittura a farmi la predica su come dovrei o non dovrei comportarmi con lui. Ma come si permette, il signor Augias?».

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Comincia così la lettera inviata a “Repubblica” da Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori, per replicare all’articolo sull’edizione odierna in cui Corrado Augias ha criticato la figlia dell’ex premier per la stima manifestata nei confronti del padre.

«Non si rende conto che tutto ciò appartiene alla peggiore inquisizione?», si chiede Marina Berlusconi, secondo cui «su questa storia di fango e calunnie, mio padre ha già spiegato più volte come sono andate davvero le cose. Io posso solo ribadire quello che ho già detto. Conosco molto bene mio padre, conosco la persona che è e la profonda correttezza con cui si è sempre comportato, il rispetto che ha sempre avuto nei confronti degli altri, sono orgogliosa di lui e di essere sua figlia e non c’è stato mai nulla, assolutamente nulla, che potesse anche minimamente mettere in discussione questo orgoglio».

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«Non è d’accordo, il signor Augias? Affari suoi. Ma il suo intervento – ha chiarito – è la migliore, o peggiore, dimostrazione degli enormi guasti che sono stati provocati da chi, in modo spesso consapevole, continua a non distinguere tra opinioni personali di tipo morale, o moralistico, giudizi politici, procedimenti giudiziari. Augias avrà le sue opinioni su mio padre, milioni di italiani, a cominciare dalla sottoscritta, ne hanno altre, radicalmente diverse».

«I Tribunali però non si occupano, o non si dovrebbero, occupare di opinioni. E la Procura di Milano pochi giorni fa ha chiesto per mio padre la condanna a 6 anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Su questa enormità Augias non ha nulla da dire», ha aggiunto Marina Berlusconi, che ha ricordato come il giornalista «anzi, liquida il tutto con un inciso sconcertante: “ammettiamo pure”, bontà sua, “che tutte queste cose non abbiano rilevanza penale”. Di che cosa stiamo parlando, allora? È proprio nell’inciso l’ennesima conferma del fatto che il processo Ruby proprio per questo è stato costruito, nessuna prova, nessun reato, solo una grancassa mediatica per poter infangare chi non ha fatto nulla per meritarselo».

La figlia dell’ex premier si chiede poi «su quali basi, secondo Augias, si dovrebbe dunque arrivare a una condanna? Perché a lui e a quelli che la pensano come lui non piacciono, cito testualmente, “il buon gusto” di mio padre e “le barzellette” che racconta? Non si permetta, il signor Augias, di insegnare ad una figlia che cosa deve pensare di suo padre. Si preoccupi di rispettare, di fronte ai propri lettori, chi ha idee diverse dalla sua. E soprattutto – ha concluso – non tenti di spacciare le opinioni per assolute verità».

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