"Carmela, ti ricorderemo sempre così"

E' il messaggio del Liceo classico Umberto Primo di Palermo alla diciassettenne uccisa per difendere la sorella dalla furia del suo ex.

"Carmela, ti ricorderemo sempre così"
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20 Ottobre 2012 - 10.11


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“Ciao, Carmela. Ti ricorderemo sempre così. I tuoi compagni e docenti dell’Umberto”. Il sito del Liceo classico Umberto Primo di Palermo, la scuola frequentata da Carmela Petrucci, ricorda la studentessa di 17 anni uccisa ieri a coltellate da Samuele Caruso, 23 anni, l’ex fidanzato della sorella Lucia, gravemente ferita.

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Una foto di Carmela sorridente e tanto dolore al liceo del capoluogo siciliano. La scuola è a lutto oggi. Le due sorelle erano unite per la pelle e frequentavano la stessa classe, terza L, perché Carmela, di un anno più piccola di Lucia, è andata a scuola ad appena cinque anni. Oggi il preside dell’istituto, Vito Lo Scrudato, ha inviato una lettera aperta ai docenti e agli studenti per ricordare la tragedia che ha colpito la famiglia e la scuola.

Intanto Lucia si trova ricoverata in rianimazione all’ospedale Cervello di Palermo. La prognosi è riservata ma i sanitari non temono per la sua vita. Lucia, che ieri ha subito più interventi per la ricucitura delle ferite, è lucida e chiede della sorella: non sa ancora della sua morte.

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E la città di Palermo ha deciso di rispondere alla violenza con un presidio in piazza Politeama, nel cuore della città, organizzato dal
Coordinamento antiviolenza 21 luglio. “Di fronte alla tragica
morte di una ragazza di 17 anni e al ferimento della sorella
per mano di un giovane di 22 anni, siamo sconvolte e
addolorate. Siamo di fronte – afferma Mila Spicola del
coordinamento – all’ennesimo episodio non più tollerabile di
violenza maschile contro la donna”.

Le istituzioni, ha aggiunto,
“continuano a ignorare il grave fenomeno del ‘femminicidio’

purtroppo in espansione. Pretendiamo che si mettano subito in

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atto tutte le azioni (legate all’educazione, alla prevenzione e

alla tutela) per fermare tali comportamenti lesivi della

libertà e della vita delle donne”.

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