Parma: il ladro di merendine

Tra scandalo e commedia si avvia all'epilogo la sorte della giunta di Parma, paradigma del berlusconismo nazionale che confonde la dignità col culatello.

Lo scandalo di Parma
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26 Settembre 2011 - 17.13


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Una storia alla Camilleri. Sarà che amo la scrittura e i personaggi di Andrea Camilleri, sarà che, a guardarsi attorno, c’è ormai poco da ridere, ma sugli ultimi arresti a Parma, cerco la difesa di un sorriso, almeno di un ghigno. La protezione della sottile ironia dell’autore siciliano che vorrei immortale, in gara tra la sua creatività e la mia ipotetica noia di leggere del commissario Montalbano. Data la premessa, il riassunto delle nuove nefandezze parmigiane sarà sul modello del giallo morbido, di un poliziesco all’italiana.

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Arriva Montalbano. Intanto il contesto dell’evento delittuoso. Già questo è una offesa alla mia cultura gastronomica e spirituale modello Montalbano. Come andare alla trattoria di Enzo (Vigata) e chiedere un ossobuco. La Parma del Parmigianino e del parmigiano. La Parma della lirica e del prosciutto. La Parma della società civile e del culatello. Poi giunsero i barbari, gli sgherri del nuovo potere che decise di sostituire la storiche famiglia mafiose dei Sinagra e dei Cuntrera. E anche il mestiere dei Montalbano cambiò.

Il pizzo al pollo. In manette l’assessore ai Servizi educativi Giovanni Paolo Bernini, già assistente dell’ex ministro alle Infrastruttre Pietro Lunardi, Paolo Signorini, già coordinatore di Forza Italia e funzionario comunale, assieme agli imprenditori M. T. e A. M.. Ladri di merendine, appunto, visto che chiedevano soldi sugli appalti delle mense scolastiche. «Trovo particolarmente grave, per non dire indecente, che si lucri su pasti di bambini della scuola elementare e materna», denuncia il Montalbano locale.

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Sindaco alla Catarella. La storiaccia diventa cronaca da telegiornali. Ciò che rischia di sfuggire per alcune disattenzioni maliziose, l’intera storia del “Sacco di Parma” da parte del sindaco Pietro Vignali, da mesi al centro delle contestazioni di piazza dei suoi cittadini, di scandali che toccano la sua amministrazione (11 arresti eccellenti mesi prima). Anche lui, come il suo mentore nazionale travolto dagli scandali ribadisce: “Non mollo”. Magistratura comunista anche a Parma e sindaco resistente nel nome del consenso popolare? Alla Catarella.

AggiornamentoL’avvocato Virginia Mori ha fatto sapere che la posizione del suo assistito A. M. è stata archiviata.

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