Guerra di Gaza, il Pd al question time: "Il silenzio e l'immobilità del governo sulla carestia sono molto gravi"

Il Pd risponde ad Antonio Tajani, durante il question time al ministro degli Esteri sulla guerra di Gaza. "Di questo silenzio e di questa inazione, Tajani e Meloni saranno chiamati a rispondere".  

Guerra di Gaza, il Pd al question time: "Il silenzio e l'immobilità del governo sulla carestia sono molto gravi"
Laura Boldrini
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20 Marzo 2024 - 17.36


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Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, ha replicato ad Antonio Tajani durante il question time dedicato alla guerra di Gaza. Nel presentare l’interrogazione – ricorda una nota – la vicepresidente dei deputati Pd Valentina Ghio aveva chiesto al governo di illustrare le iniziative messe in atto per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la consegna degli aiuti umanitari, e di chiarire in merito alla sospensione dei fondi destinati alla cooperazione italiana e all’Unrwa.

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«Oggi Gaza è un enorme cimitero, una prigione di morte. Il Segretario dell’Onu Guterres ha parlato, ieri, di una `imminente, disastrosa, carestia´. Mancano gli aiuti? No: è questo l’intollerabile paradosso. La nostra delegazione, che è arrivata fini a Rafah, ha potuto vedere che ci sono 1500, 2000 camion di aiuti bloccati dalle autorità israeliane. Il governo israeliano usa la fame come arma di guerra, ha dichiarato Josep Borrell. E ha perfettamente ragione. Dovrebbe dirlo anche il governo Meloni, invece di prenderne le distanze. Non mancano gli aiuti, manca il cessate il fuoco e mancano i finanziamenti per riprendere la vita a Gaza. L’Unione Europea ha sbloccato i finanziamenti all’Unrwa, il Canada e la Svezia hanno fatto altrettanto. Perché invece l’Italia li tiene ancora bloccati? E perché, nel momento più buio per il popolo palestinese, sono stati congelati numerosi progetti a Gaza e in Cisgiordania della Agenzia della Cooperazione italiana allo sviluppo e delle Ong italiane? Su questo attendevamo la risposta del ministro Tajani che invece non c’è stata».

«Il ministro ha parlato dell’iniziativa Food for Gaza, da realizzare insieme alla FAO, al Programma alimentare mondiale, alla Croce Rossa e alla Mezzaluna rossa. Ma questa è meno di una goccia nel mare dei bisogni della Striscia. Il vero problema è a Rafah, dove il governo israeliano impedisce agli aiuti di passare mentre a Gaza si muore di fame, e dove Netanyahu sta preparando una nuova, sanguinosa offensiva. Tutto questo non è tollerabile, dal punto di vista del diritto internazionale: questi sono crimini e va denunciato con forza anche dal governo che invece continua a tergiversare e a non prendere le distanze da questa carneficina. Ma anche di questo silenzio e di questa inazione, Tajani e Meloni saranno chiamati a rispondere».  

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