Ragazzini manganellati: così il Tg1 in versione Istituto Luce ha dato la notizia

Quello che è successo a Torino è stato filmato in lungo e largo. Ma il Tg1 ha dato una ricostruzione meloniana con tanto di citazione unilaterale della premier

Ragazzini manganellati: così il Tg1 in versione Istituto Luce ha dato la notizia
I ragazzi manganellati a Torino
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4 Ottobre 2023 - 12.48


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La storia la conosciamo tutti, anche perché le tante telecamere e i video sono la migliore smentita alle versioni di comodo.

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E tutti hanno visto che ragazzini in jean e maglietta, che non avevano caschi e bastoni, che non lanciavano sassi o altro ma che manifestavano in maniera pacifica usando solo la voce e non le mani sono stati manganellati dalla polizia dopo l’ordine di un funzionario che a un certo punto ha detto “mi sono rotto il cazzo” e giù botte.

Una scena che non fa onore alla polizia e soprattutto a chi ha gestito l’ordine pubblico.

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La destra reazionaria, che tra manganello e democrazia ha storicamente scelto il manganello, sui social ha dato via ad una campagna di vittimismo e di rovesciamento delle parti che nemmeno Putin e Lavrov si sarebbero sognati di fare.

Non ragazzini (come abbiamo visto tutti) ma centro sociali e c’è chi si è perfino spingo a parlare di una situazione quasi eversiva.

A fare il resto ci ha pensato l’Istituto Luce che ormai è solidamente alla guida della Rai tramite i suoi telegiormnali che in alcuni passaggi ricordano quelli di fregime.

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Ed ecco il testo del Tg1 delle 20 del 3 ottobre: “Ci sono stati  momenti di tensione al corteo studentesco proprio durante la visita della premier:  circa 300 manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di polizia con spintoni e lanci di uova.

Le forze dell’ordine hanno reagito e ci sono stati  alcuni feriti tra i manifestanti e tra gli agenti.

Nel corteo anche antagonisti e no-tav. 60 le persone identificate. La presidente Meloni ha commentato: “Le contestazioni dei  centri sociali  mi ricordano che io sono dalla parte giusta della storia”

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Parole da informativa di regime: eppure le immagini erano chiare. La carica ha mostrati che erano ragazzini e non c’erano centro sociali. Ovviamente la chiosa finale di Giorgia Meloni ha completato il quadro. Non sia mai che per una par condicio di facciata avessero dato conto delle parole di Giorgia Meloni ma aggiungendo: “

 “Le scene di Torino con i manganelli contro studenti indifesi che protestavano per la passerella di Meloni, non sono degne di un Paese civile e di una democrazia. Il dissenso dev’essere sempre garantito. Piantedosi spieghi al Paese la pessima gestione dell’ordine pubblico”. Lo scrive su Twitter la deputata Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico.

Questa seconda frase non è stata mandata in onda. Resta la Meloni che è sempre stata dalla parte giusta della storia. Il che detto da una ex missina che parlava bene di Mussolini e che loda Giorgia Almirante, uno degli artefici del razzismo di stato che culminò con le Leggi Razziali è un po’ troppo”

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